Il caso De Gregorio

Quello che si sa e quello che si scrive sull'ex senatore che ha dichiarato di aver ricevuto 2 milioni di euro da Berlusconi, per passare dall'IdV al centrodestra nel 2006

Silvio Berlusconi è indagato dalla Procura di Napoli per corruzione e finanziamento illecito ai partiti insieme all’ex senatore Sergio De Gregorio e a Valter Lavitola. La notizia è diventata pubblica giovedì 28 febbraio, quando Berlusconi ha ricevuto l’informazione di garanzia (quello che i giornalisti chiamano di solito “avviso di garanzia”), con cui veniva ufficialmente informato di essere indagato. Il corrotto sarebbe il senatore Sergio De Gregorio, eletto nel 2006 con l’Italia del Valori e passato poi al Popolo della Libertà.

Il 24 febbraio 2008, De Gregorio votò contro la fiducia al governo Prodi, contribuendo alla sua caduta. L’indagine è cominciata grazie alle dichiarazioni spontanee che De Gregorio ha fatto ai magistrati, in tre incontri a partire dal 28 dicembre 2012. De Gregorio ha dichiarato di avere ricevuto 3 milioni di euro – parte come finanziamento alla sua fondazione, parte in contanti e in nero – come compenso per il suo passaggio alla coalizione di centro destra. Romano Prodi ha commentato al TG1 la notizia dicendo che si tratta di «un episodio tristissimo e, se vero, un attentato alla democrazia».

Chi è Sergio De Gregorio
Sergio De Gregorio è nato a Napoli nel 1960. Ha lavorato come giornalista a Paese Sera e ha collaborato con Oggi, l’Espresso e con la RAI. Il principale scoop della sua carriera fu l’intervista al pentito Tommaso Buscetta, riconosciuto per caso – a quanto disse – durante una crociera nel Mediterraneo.

Nel 1996 diventò direttore de L’Avanti!, il giornale di Valter Lavitola, mentre nel 2000 fondò l’associazione “Italiani nel mondo” – metà partito e metà holding finanziaria, come la descrisse il giornalista Francesco Bonazzi – che controlla una tv satellitare (Italiani nel mondo Channel) e tutta una serie di società editrici, pubblicitarie, immobiliari, perfino di import-export alimentare. L’Avanti! di Lavitola non va confuso con il quotidiano storico del Partito Socialista Italiano, che non ha l’articolo nel nome della testata.

Secondo le ricostruzioni apparse in questi giorni su molti giornali, già nel 2005 De Gregorio e la sua associazione avrebbero dovuto allearsi con Forza Italia. Per qualche motivo l’accordo non si fece e lo stesso anno la sua associazione fece un accordo con l’Italia dei Valori, mentre De Gregorio passò a dirigere Italia dei Valori, il giornale del partito. Alle elezioni del 2006 venne eletto al Senato, nella Circoscrizione Campania. Il primo incidente con la maggioranza lo ebbe già il 7 giugno, un mese dopo le elezioni, quando si fece nominare, con i voti del centrodestra, alla presidenza della Commissione Difesa, al posto della candidata del centrosinistra. Il 25 settembre 2006 uscì definitivamente dall’Italia dei Valori e nel febbraio 2008 votò contro la fiducia al governo Prodi.

De Gregorio è stato indagato, e la sua posizione è stata successivamente archiviata, per riciclaggio e per corruzione. Nel 2012 è stato indagato per truffa e false fatturazioni nell’inchiesta sui finanziamenti al quotidiano L’Avanti!, insieme a Valter Lavitola. La richiesta di custodia cautelare venne bocciata al Senato con voto segreto il 6 giugno 2012.

L’indagine per corruzione
De Gregorio era già stato indagato per corruzione nel 2008. All’epoca, l’ipotesi dei magistrati era che i finanziamenti da parte di Forza Italia alla sua associazione Italiani nel mondo fossero una forma di compensazione per il suo passaggio al centrodestra nel 2006. L’indagine, cominciata dalla Procura di Napoli, fu trasferita alla Procura di Roma e successivamente archiviata. All’epoca De Gregorio dichiarò: «È normale che Forza Italia finanzi un partito a lei federato».

Nei suoi incontri con i magistrati cominciati lo scorso dicembre – il primo il 28, poi il 29 e quindi di nuovo il 7 gennaio, secondo il Fatto Quotidiano – De Gregorio ha dichiarato che oltre al finanziamento alla sua associazione – circa un milione di euro – ricevette anche due milioni di euro in nero, in rate da 200 o 300 mila euro. A consegnargli i soldi, ha detto, era Valter Lavitola. Sempre Il Fatto riporta alcuni stralci delle dichiarazioni di De Gregorio nei quali sembrerebbe che, dopo aver ricevuto il denaro, De Gregorio si sia offerto di contattare a sua volta altri senatori.

«Dissi a Berlusconi – avrebbe detto De Gregorio ai magistrati – che forse il senatore Caforio poteva essere ascritto tra gli indecisi. Lui mi disse: cosa gli puoi offrire? Io risposi: gli posso offrire di rendersi autonomo e magari gli date un finanziamento alla sua forza politica. Lui mi disse: puoi offrirgli fino a cinque milioni». In un’intervista pubblicata oggi su Repubblica, Giuseppe Caforio – eletto al Senato nel 2006 e nel 2008 con l’Italia dei Valori – ha dichiarato che nel 2006 De Gregorio lo chiamò al telefono, offrendogli cinque milioni per passare con il centrodestra.

In un’intervista con il Mattino di Napoli, De Gregorio ha detto di aver deciso di parlare con i magistrati a causa di un sogno: «Dopo l’estate scorsa ho sognato mio padre, che ho perso nell’aprile 2011. Mi suggeriva di mollare la politica e mi faceva anche una previsione: Antonio Di Pietro non sarebbe stato rieletto. Fui turbato dal sogno che contribuì alla mia decisione di fare chiarezza con i magistrati. Non sto inventando».

Cosa succederà adesso
L’inchiesta, secondo l’ANSA, rimarrà alla Procura di Napoli, a differenza dell’altra inchiesta sullo stesso caso, quella del 2008, spostata per competenza alla Procura di Roma. La decisione sarebbe stata presa dal Procuratore Generale della Cassazione dopo un conflitto di attribuzione sollevato dalla Procura di Roma. La Cassazione avrebbe ritenuto che il luogo dove si è compiuto il reato – e che serve a determinare quale Procura è competente – sarebbe quello dove De Gregorio ha versato i soldi, cioè Napoli.

A quanto scrivono i giornali, ci sono già alcune conferme delle dichiarazioni di De Gregorio, tra cui la testimonianza di un commercialista che era presente a una delle consegne di denaro da parte di Lavitola a De Gregorio. Ulteriori conferme dovrebbero arrivare dall’esame di una cassetta di sicurezza di proprietà di Silvio Berlusconi che si trova al Monte dei Paschi di Siena.

La richiesta di poter esaminare il contenuto della cassetta e quella di poter controllare i tabulati telefonici di Berlusconi è stata depositata il 28 febbraio alla Camera dalla Guardia di Finanza che si sta occupando delle indagini. All’interno della richiesta sono contenuti i verbali delle dichiarazioni di De Gregorio, che ora sono quindi pubblici. Il Corriere della Sera ha scritto che i magistrati di Napoli potrebbero convocare Berlusconi già martedì prossimo per interrogarlo. Quando il 15 marzo si insedierà il nuovo parlamento, De Gregorio non sarà più senatore e dovrà affrontare gli arresti domiciliari per il caso dei finanziamenti a L’Avanti!.