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  • Venerdì 26 ottobre 2012

Le foto di Aid al-adha

Sono i giorni di una grande festa islamica, celebrata in tutto il mondo (soprattutto uccidendo animali)

A Pakistani man pulls a goat after buying it from a livestock market set up in a field, for the upcoming Muslim holiday of Eid al-Adha, or “Feast of Sacrifice”, during the sunset on the outskirts of Islamabad, Pakistan, Wednesday, Oct. 24, 2012. (AP Photo/Muhammed Muheisen)

A Pakistani man pulls a goat after buying it from a livestock market set up in a field, for the upcoming Muslim holiday of Eid al-Adha, or “Feast of Sacrifice”, during the sunset on the outskirts of Islamabad, Pakistan, Wednesday, Oct. 24, 2012. (AP Photo/Muhammed Muheisen)

Aid al-adha (o Eid al-adha) è una delle più importanti feste islamiche: viene celebrata in tutto il mondo nei tre giorni successivi al pellegrinaggio alla Mecca, chiamato Hajj. Aid al-adha è per l’Islam la grande celebrazione della fede e dell’obbedienza totale ad Allah. Durante questa festa, chiamata “festa del sacrificio” o “festa del montone” in Marocco, viene infatti sacrificato un animale sano e adulto (che può essere un ovino, un caprino, un bovino o un cammello) per ricordare l’episodio del figlio di Abramo.

L’animale viene pubblicamente sgozzato da un uomo (e quindi occhio: alcune foto sono piuttosto forti e sgradevoli) e poi lasciato a dissanguare: è infatti proibito mangiarne il sangue, in quanto considerato impuro. La cerimonia avviene nel periodo di tempo che va dalla fine della preghiera del mattino all’inizio della preghiera del pomeriggio. Tradizionalmente la carne andrebbe divisa in tre parti uguali: la prima consumata subito, la seconda conservata e consumata più tardi, la terza donata ai poveri della comunità. In questi giorni una prescrizione islamica proibisce qualsiasi tipo di ascesi e di digiuno.

La festa verrà celebrata anche in Siria, dove si combatte ormai da mesi. L’esercito dei ribelli e quello del regime di Bashar al-Assad hanno accettato la tregua di tre giorni proposta dall’inviato speciale dell’ONU Lakhdar Brahini. Secondo le ultime notizie, però, entrambe le parti avrebbero già violato il cessate il fuoco e in una cittadina vicino a Damasco, dove sono ripresi gli scontri e sono morte tre persone.