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  • Venerdì 12 ottobre 2012

Il Nobel per la Pace all’Unione Europea

Il riconoscimento all'istituzione per aver contribuito alla pace e alla democrazia, e alla tutela dei diritti umani, in oltre 60 anni di attività

Young supporters of Belarus’s opposition carry a European Union flag as they walk along a street during the “European march” rally in Minsk, 14 October 2007. Thousands of demonstrators took to the streets of Minsk amid a heavy police presence to call for greater political freedom and for Belarus to join the European Union. AFP PHOTO VIKTOR DRACHEV (Photo credit should read VIKTOR DRACHEV/AFP/GettyImages)

Young supporters of Belarus’s opposition carry a European Union flag as they walk along a street during the “European march” rally in Minsk, 14 October 2007. Thousands of demonstrators took to the streets of Minsk amid a heavy police presence to call for greater political freedom and for Belarus to join the European Union. AFP PHOTO VIKTOR DRACHEV (Photo credit should read VIKTOR DRACHEV/AFP/GettyImages)

L’Unione Europea è stata insignita oggi con il premio Nobel per la Pace 2012. Il riconoscimento è stato dato all’istituzione per aver contribuito alla pace e alla democrazia, e alla tutela dei diritti umani, in oltre 60 anni di attività.

Il comunicato ufficiale con le motivazioni del Nobel alla UE.

Il Comitato norvegese dei Nobel ha assegnato il Premio Nobel per la Pace 2012 all’Unione Europea (UE). L’Unione e i suoi leader hanno contribuito in oltre sessant’anni ai progressi nella pace e nella riconciliazione, nella democrazia e nei diritti umani in Europa.

Negli anni della guerra, il Comitato norvegese dei Nobel consegnò diversi premi alle persone che si erano impegnate nel cercare di far riconciliare Francia e Germania. A partire dal 1945, quella riconciliazione è diventata realtà. La terribile sofferenza nella Seconda guerra mondiale ha dimostrato la necessità di una nuova Europa. Oltre un periodo di settant’anni, Germania e Francia hanno combattuto tre guerre. Oggi una guerra tra Germania e Francia è impensabile. Questo dimostra come nemici storici possano diventare partner molto stretti, attraverso sforzi condivisi per creare reciproche complicità.

Negli anni Ottanta, la Grecia, la Spagna e il Portogallo si sono uniti alla UE. L’introduzione della democrazia fu una condizione necessaria per il loro ingresso. La caduta del muro di Berlino ha reso possibile l’ingresso nella UE di altri paesi dell’Europa centrale e orientale, aprendo una nuova era nella storia europea. La divisione tra Est e Ovest è arrivata dopo grandi sforzi a una fine; la democrazia si è rafforzata; molti conflitti etnici sono stati risolti.

L’ammissione della Croazia come nuovo membro il prossimo anno, l’apertura dei negoziati con il Montenegro, e la Serbia come membro candidato all’ingresso, sono fattori che rafforzano il processo di riconciliazione nei Balcani. Nell’ultimo decennio, la possibilità di includere nella UE anche la Turchia ha portato a progressi nella democrazia e nel rispetto dei diritti umani in quel paese.

L’UE sta affrontando grandi difficoltà economiche e un forte malcontento. Il Comitato norvegese dei Nobel desidera concentrarsi su ciò che reputa il più importante risultato raggiunto dalla UE: il successo derivante dallo sforzo per tutelare la pace, la riconciliazione, la democrazia e i diritti umani. Il ruolo di stabilizzatore svolto dalla UE ha contribuito a trasformare in buona parte l’Europa, da un continente di guerra a uno di pace.

Il lavoro della UE rappresenta la “fratellanza tra le nazioni”, ed equivale ai “progressi di pace” cui Alfred Nobel fa riferimento nel proprio testamento del 1895 per il Premio per la pace.