Polverini si è dimessa

Lo ha annunciato in una conferenza stampa, stasera: «Io dico basta»

20.01. «Io dico basta». Polverini ha confermato le sue dimissioni, in una conferenza stampa.

«Comunico ciò che ho detto ieri a Napolitano e poi a Monti le mie dimissioni irrevocabili da presidente della Regione Lazio»

Aggiornamento 19.40. L’agenzia Omniroma ha pubblicato questo lancio:

+++ REGIONE, POLVERINI SI DIMETTE +++ (OMNIROMA) Roma, 24 SET – Il presidente della Regione, Renata Polverini, sta per comunicare le proprie dimissioni. È quanto apprende Omniroma.

*****

Ieri i partiti all’opposizione nel Consiglio regionale del Lazio hanno raccolto le firme dei loro consiglieri che intendono dimettersi in seguito alla vicenda del caso Fiorito, il capogruppo consiliare del Popolo della Libertà da cui sono partite le indagini della magistratura sull’utilizzo poco trasparente (per lo meno) dei fondi pubblici assegnati alle forze politiche in regione. Con un comunicato, il Partito Democratico del Lazio ha fatto sapere che tutti i suoi 14 consiglieri “hanno firmato l’atto di dimissioni, consegnandolo al capogruppo in regione, Esterino Montino”. Anche i due consiglieri di Sinistra Ecologia e Libertà hanno confermato la decisione di dare le dimissioni.

Il Consiglio regionale si può sciogliere?
Come scrive Alberto Custodero su Repubblica di oggi, citando Montino, i consiglieri di opposizione dimissionari dovrebbero essere 29 in tutto. Oltre a quelli del PD e di SEL ci sono i consiglieri di Italia dei Valori, Federazione della Sinistra, Radicali, Verdi, Lista civica e Socialisti. Ne mancano sette per arrivare a 36, cifra che determinerebbe lo scioglimento automatico del Consiglio regionale del Lazio. In seguito all’annuncio delle dimissioni, i consiglieri della maggioranza hanno ribadito il loro sostegno al presidente di regione, Renata Polverini, ma da ore si parla di crescenti malumori all’interno dell’Unione di Centro (UdC) e della possibilità che altri consiglieri possano dimettersi. L’UdC ha in tutto sei esponenti all’interno del Consiglio: se si dimettessero si arriverebbe a 35, a uno dal limite minimo necessario per lo scioglimento automatico.

Che cosa fa l’UdC?
In un’intervista pubblicata ieri su Repubblica, Rocco Buttiglione (UdC) ha spiegato che all’interno del suo partito c’è un “malessere profondo” a causa della vicenda Fiorito, aggiungendo che i consiglieri UdC farebbero bene a dimettersi. Pier Ferdinando Casini ieri ha definito ridicole le dimissioni in massa dei consiglieri del PD, confermando quindi il sostegno a Polverini. Verso sera ha poi cambiato idea, dicendo su Twitter di voler discutere “con gli amici laziali” che cosa fare.

 

Polverini da Monti, intanto
In seguito agli ultimi sviluppi nel Consiglio regionale, sempre ieri, Polverini ha chiesto e ottenuto un colloquio a palazzo Chigi da Mario Monti. L’incontro è durato una ventina di minuti e, a quanto si dice, è stato particolarmente formale. Il presidente della regione Lazio ha diffuso un comunicato per spiegare il motivo del colloquio, ma senza dare dettagli sui contenuti: «Mi sembrava corretto farlo, considerato che il Lazio è una realtà certamente non marginale sotto il profilo economico e istituzionale del nostro Paese». La settimana scorsa Polverini aveva anche incontrato il ministro dell’Interno, per conoscere le intenzioni del governo nel caso di sue dimissioni.

La questione tagli
Polverini aveva richiesto le dimissioni da capogruppo di Francesco Battistoni, succeduto a Fiorito e al centro dello scontro di potere interno allo stesso, e l’approvazione di una serie di tagli alle spese del Consiglio come condizioni minime e necessarie per non dimettersi. I tagli sono stati approvati venerdì scorso, e Polverini ha detto ai consiglieri che «se ve la sentite di andare avanti, io me la sento». Le ipotesi delle dimissioni sembravano quindi essere rientrate ma in seguito agli ultimi sviluppi all’interno del Consiglio regionale ora sono tornate nel novero delle cose possibili, anche se non è ancora chiaro che cosa vorrà fare Polverini.

La questione fondi
Sul Corriere della Sera di oggi, Fiorenza Sarzanini mostra alcune delibere dell’ufficio di presidenza della regione Lazio che mostrano come gli aumenti dei fondi per i gruppi consiliari fossero sostanzialmente condivisi da tutti i partiti, non solo dal PdL. Lo stanziamento ratificato a inizio 2010 era pari a un milione di euro e passò a fine 2011 a 14 milioni di euro. L’aumento, dice Sarzanini, fu motivato “con una generica esigenza di denaro”, a differenza di quanto stabilisce la legge che richiede “si specifichino i motivi delle variazioni di bilancio, soprattutto se i fondi devono essere sottratti ad altre voci”. I nuovi stanziamenti furono sempre approvati all’unanimità. Sulla vicenda ora indagherà anche la Corte dei Conti, per verificare se gli aumenti negli ultimi due anni abbiano portato a un danno all’Erario.

L’intervista di Emma Bonino
In una intervista su Repubblica di Concita De Gregorio, Emma Bonino – che fu candidata alla presidenza della regione Lazio contro Polverini – spiega che per diverso tempo cercò di denunciare la gestione poco trasparente delle grandi quantità di denaro concesse ai gruppi consiliari regionali.

Non dubito che con quei soldi il PD non abbia fatto festini, magari avrà fatto concerti di musica classica. Tuttavia, vede, non è una questione di eleganza. Il nodo è che i soldi quando arrivano al gruppo vengono utilizzati come fossero proprietà privata. Sono destinati alle esigenze dei consiglieri, ma non a quelle della comunità. Poi se queste esigenze sono di farsi una biblioteca, pubblicare opuscoli o di ingaggiare escort questo dipende dai gusti che, per definizione, sono personali. Dire “non potevamo darli indietro” è penoso. Potevano. Anzi: dovevano. […] Sono anni che i radicali denunciano. Ma nessuno ascolta, l’assuefazione è ormai endemica. Alla festa dei porci [quella in stile romano del vicecapogruppo PdL De Romanis, ndr] c’erano duemila persone: possibile che nessuno l’abbia trovata scandalosa? C’era anche un giornalista, non si sono accorti di niente? Non è solo la casta della politica. C’è una collettiva assuefazione al peggio.

La situazione nelle altre regioni
Il fenomeno dei finanziamenti da diversi milioni di euro ai gruppi consiliari riguarda diverse regioni, non solo il Lazio. Repubblica ha raccolto oggi in un grafico la classifica, riferita al 2011, delle regioni che danno più denaro ai gruppi. In testa c’è la Sicilia con 12,3 milioni di euro, seguita dal Piemonte con 7,5 milioni e dalla Sardegna con 6 milioni. Il Lazio è al quarto posto con 5,4 milioni di euro. Agli ultimi posti ci sono Valle d’Aosta, Marche e Basilicata con meno di 600mila euro.