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  • Mercoledì 12 settembre 2012

La manifestazione in Catalogna

Le foto dell'affollata marcia indipendentista di ieri a Barcellona, con la richiesta di maggiore autonomia fiscale rispetto a Madrid

Left-wing indenpendentist demonstrators burn a Spanish and French flag on top of a stage, as part of a performance following a protest rally in Barcelona, Spain, Tuesday, Sept. 11, 2012. Thousands of people demonstrated in Barcelona on Tuesday demanding independence for Catalonia, on the Catalan region's 'National Day". (AP Photo/Jose Colon)
Left-wing indenpendentist demonstrators burn a Spanish and French flag on top of a stage, as part of a performance following a protest rally in Barcelona, Spain, Tuesday, Sept. 11, 2012. Thousands of people demonstrated in Barcelona on Tuesday demanding independence for Catalonia, on the Catalan region's 'National Day". (AP Photo/Jose Colon)

Ieri a Barcellona si è svolta una manifestazione che il quotidiano spagnolo El País ha definito la più grande marcia indipendentista che si sia mai vista in città. Nel giorno della festa nazionale della Catalogna (che nel suo statuto regionale si definisce appunto una “nazionalità”) un milione e mezzo di persone, secondo fonti della polizia (due milioni, secondo gli organizzatori) hanno camminato pacificamente lungo un percorso di tre chilometri per il centro della città.

Convocata da un gruppo separatista (l’Assemblea Nazionale Catalana, ANC), la marcia aveva come tema “Catalogna, nuovo stato per l’Europa”, ma sotto la rivendicazione dell’indipendenza riuniva molte tematiche sociali e, soprattutto, la questione fiscale.

La Catalogna gode di ampia autonomia dal governo centrale, ma non per quanto riguarda le imposte che confluiscono quasi interamente a Madrid. È tradizionalmente tra le regioni più ricche della Spagna, ma è stata fortemente colpita dalla crisi economica (il tasso di disoccupazione è ad esempio quasi al 22 per cento) ed è diventata anche la regione più indebitata della Spagna (circa 40 miliardi di euro di debito, pari al 20 per cento del suo PIL). Per poter ripagare il debito, il presidente della regione Artur Mas, leader del partito autonomista Convergenza e Unione, ha dovuto chiedere all’esecutivo statale guidato da Mariano Rajoy un aiuto da 5 miliardi di euro.

Artur Mas, che non era presente alla manifestazione, ha detto: «Il mio cuore è con voi perché, in fondo, che siano voci in favore del patto fiscale, per lo stato autonomo, per il rispetto che meritiamo come nazione pacifica e democratica, per la nostra dignità, tutte queste voci vanno nella stessa direzione: più giustizia e più libertà per la Catalogna!». E ha minacciato di «aprire il cammino della regione» verso l’indipendenza nazionale, a partire dall’autonomia fiscale, se non verrà raggiunto al più presto un accordo con il governo di Madrid sulle condizioni del piano di finanziamenti e su un nuovo patto fiscale.

La Catalogna rivendica il fatto di versare sotto forma di imposte allo Stato centrale più di quanto riceve e di aver dovuto affrontare, ingiustamente, una politica di forte austerità (tagliando ad esempio i salari dei dipendenti degli ospedali, gli stipendi ai dipendenti degli enti locali, o introducendo la tassa di un euro per ogni prescrizione medica). Il governo di Barcellona sostiene di avere il diritto alla stessa autonomia fiscale concessa ai Paesi Baschi. Da Madrid, il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha detto di rispettare i manifestanti, ma ha anche detto che il problema principale oggi per la Spagna è la disoccupazione diffusa in tutto il paese. Artur Mas e Mariano Rajoy si incontreranno il 20 settembre.