Ricordati che devi scaffale

Le installazioni di James Hopkins, che raccontano allegorie e simbologie legate alla vanitas, con scaffali che diventano teschi

© James Hopkins, Shelf Life, 2006

I teschi dell’artista britannico James Hopkins raccontano allegorie e simbologie legate al genere pittorico della Vanitas in chiave moderna.

La Vanitas, in pittura, è una natura morta: una composizione di oggetti inanimati, che sottolinea attraverso specifici oggetti il tema della vita-morte e dello scorrere del tempo. In questo tipo di composizioni ricorrono simboli come teschi e candele per simboleggiare la morte; clessidre, orologi e altri strumenti per indicare la misurazione del tempo. Poi ci sono anche fiori recisi e sciupati oppure frutti che si stanno decomponendo.

Le sculture e installazioni di Hopkins si basano sull’illusione ottica creata dalla composizione di oggetti su più piani, in questo caso su scaffali, creata da oggetti vari disposti in modo da costruire la visione del teschio e che rappresentano diverse tipologie di Vanitas contemporanee, capaci di raccontare un certo stile di vita o un colore particolare.

I teschi di Hopkins sono sculture esposte in gallerie o appartenenti a collezioni private. Molti altri lavori dell’artista affrontano temi simili e si possono vedere nel suo sito. James Hopkins ha anche una galleria d’arte a Londra, Jacob’s Island.