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  • Mercoledì 6 giugno 2012

15 copertine di Fahrenheit 451

Cioè il romanzo più famoso di Ray Bradbury, che è morto oggi a 91 anni

Lo scrittore americano Ray Bradbury è morto oggi a 91 anni. La notizia, data per prima dal blog IO9, è stata confermata dalla famiglia Bradbury a diverse agenzie di stampa.

Bradbury è stato uno degli scrittori americani più famosi del Ventesimo secolo, soprattutto grazie al suo libro Fahrenheit 451, pubblicato nel 1953 (nel 1956 in Italia), che è stato uno dei pilastri del filone cosiddetto “distopico” insieme tra gli altri a Il Mondo Nuovo di Aldous Huxley e 1984 di George Orwell. Fahrenheit 451 racconta come un futuro in cui tutti i libri verranno bruciati dai governi per assoggettare la società e gli esseri umani. Dal libro è stato tratto un film del regista francese François Truffaut, nel 1966.

Tre anni prima di Fahrenheit 451 Bradbury aveva pubblicato un’altra sua opera molto famosa, Cronache Marziane, una raccolta di ventotto racconti di fantascienza sulla futura esplorazione e colonizzazione del pianeta Marte in seguito a una guerra nucleare sulla Terra. Il libro riflette bene le tensioni e le paure dell’epoca, soprattutto negli Stati Uniti. Tra le sue altre opere di rilievo, principalmente racconti e romanzi, sono da ricordare Il popolo dell’autunno, Il grande mondo laggiù, Le meraviglie del possibile, Io canto il corpo elettrico! e Le auree mele del sole. Bradbury ha scritto anche la sceneggiatura per il film Moby Dick di John Huston (1956).

Figlio di un operaio e di una casalinga di origini svedesi, Bradbury aveva cominciato a scrivere su alcune riviste quando aveva 18 anni, nel 1938, e diventò uno scrittore a tempo pieno nel 1943. Bradbury si può definire uno scrittore di fantascienza anche se le sue opere sono piene di influenze, soprattutto distopiche, che presuppongono la rappresentazione di una società fittizia, spesso ambientata in un futuro prossimo, nella quale la vita, la politica e la società hanno una deriva apocalittica, spesso a causa dell’avvento della tecnologia. Bradbury aveva pubblicato sul New Yorker il suo ultimo articolo solo due giorni fa, nonostante le sue precarie condizioni di salute. Nell’articolo, dal titolo “Portami a casa”, Bradbury parla del suo primo incontro con la fantascienza e la scrittura, avvenuto all’età di “sette-otto anni”.