Il referendum su Facebook

Fino a venerdì prossimo, 900 milioni di iscritti possono dire se adottare o no delle nuove regole sulla gestione dei dati, elaborate dopo mesi di discussioni

Fino al prossimo 8 giugno, gli iscritti a Facebook possono votare quali regole il social network dovrà rispettare per gestire i loro dati. Attraverso il voto si potrà scegliere se mantenere le attuali norme o se introdurre una nuova serie di modifiche, che sono state ampiamente discusse nei mesi scorsi anche grazie al contributo dei commenti degli iscritti a Facebook. Le principali novità riguardano il modo in cui Facebook può utilizzare i dati sulle attività eseguite dai propri utenti specialmente con le applicazioni e con altri sezioni del social network. La raccolta delle informazioni serve per personalizzare meglio i servizi e, in alcuni casi, per migliorare il sistema degli annunci pubblicitari.

I documenti per cui sono proposte le modifiche sono due: la Dichiarazione dei diritti e delle responsabilità (DDR) e la Normativa sull’utilizzo dei dati. Nella maggior parte dei casi i nuovi documenti propongono integrazioni e nuove sezioni per spiegare, e mettere in chiaro, come funziona il social network e non introducono particolari novità.

DDR
Nella parte generale del documento è stata aggiunta una nuova frase che spiega la distinzione tra la DDR e le altre regole utilizzate su Facebook. I riferimenti alla “Normativa sulla privacy” sono stati tutti cambiati in riferimenti alla “Normativa sull’utilizzo dei dati”. Si tratta di una semplice modifica nella forma, perché dallo scorso settembre Facebook ha deciso di chiamare così le regole per la gestione della riservatezza. Su consiglio degli utenti, nella DDR sono stati anche inseriti esempi per spiegare come funzionano le applicazioni e quali opzioni hanno gli iscritti per tenere traccia dei dati personali che vengono utilizzati.

La nuova DDR specifica con maggiore precisione in che circostanze le applicazioni usano i dati di un iscritto e dei suoi amici per rendere particolari servizi. Anche in questo caso, la nuova spiegazione non introduce concetti o regole nuove rispetto a quanto avviene già sul social network. Le impostazioni per la riservatezza delle singole applicazioni consentono comunque di limitare la quantità di informazioni condivise. Per farlo si parte da questa pagina, disponibile già da tempo.

I responsabili di Facebook hanno anche cambiato l’espressione “messaggi di odio” in “discorsi che incitano all’odio” nella sezione che si occupa della sicurezza degli iscritti al social network. La normativa sui contenuti vietati sul sito non è cambiata, solo la definizione del termine. Nella DDR c’è anche una nuova frase per responsabilizzare di più gli utenti sulle loro azioni sul social network che possono influire sui propri amici, ricordando che l’utente non deve “taggare le persone che sa che non vogliono essere taggate”. Sono state anche inserite informazioni per rendere più chiaro il modo in cui si può evitare di essere taggati quando non lo si desidera.

Il nuovo documento ricorda poi che molte azioni su Facebook sono ormai compiute dai propri amici su dispositivo mobile e che le applicazioni e i servizi del social network possono ricevere aggiornamenti di frequente. Nella DDR è stata anche cambiata la dizione “condividi link” riferita al tasto che compare sui siti per condividere i contenuti sul social network con un più generico “plug-in sociali” perché ormai Facebook fornisce diversi tasti e opzioni per la condivisione. Infine, una sezione del documento che contemplava un elenco di condizioni in cui Facebook “non potrebbe fornire i propri servizi” è stata eliminata, su segnalazione degli utenti, perché poteva essere confusa con un nuovo sistema per censurare particolari contenuti da parte degli stessi utenti o di attivisti.

Normativa sull’utilizzo dei dati
Anche in questo caso, la maggior parte delle modifiche riguarda l’aggiunta di spiegazioni su funzioni e opzioni già attive e disponibili su Facebook che non erano state ancora integrate nelle descrizioni delle regole. In seguito all’introduzione del diario (timeline) di Facebook, la parola “profilo” è stata sostituita con “diario” nel documento e così anche la parola “post” con “notizia”. Il nuovo documento elenca più chiaramente quali informazioni sono sempre pubbliche, come il sesso degli utenti e le immagini di copertina del diario, e quali possono essere condivise dai propri amici. Una nuova descrizione spiega anche come Facebook riceve le informazioni sui propri utenti e il modo in cui possono essere utilizzate. Tra le novità ci sono anche indicazioni più chiare sull’eliminazione e la disattivazione degli account. Gli amici continuano a vedere nelle loro liste di amici gli account disattivati, e altre informazioni vengono mantenute da Facebook fino a quando non viene definitivamente eliminato un account.

La nuova Normativa contiene diversi consigli aggiuntivi per rendere più consapevole l’utilizzo di Facebook. Viene per esempio ricordato che se Tizio decide di rendere visibile la data del suo compleanno solo ai suoi amici, le persone non iscritte al suo diario potranno comunque vedere gli auguri degli amici e dedurre quindi la data. Naturalmente i messaggi di auguri degli amici possono essere nascosti o filtrati. Viene spiegato con maggiore precisione il modo in cui nascondere il proprio diario dalle ricerche, ricordando comunque che alcuni contenuti possono essere reperibili a seconda delle impostazioni per la privacy inserite (lo si fa da qui). Ci sono poi dettagli più chiari sul funzionamento di Facebook da dispositivi mobili e viene ricordata la funzione “registro attività”, che esiste già da diverso tempo ed è visibile al solo proprietario dell’account per vedere le azioni che ha compiuto sul social network.

Per quanto riguarda le pagine, ci sono più informazioni per ricordare che gli amministratori di ogni pagina hanno accesso a statistiche sugli accessi, ma solo in modalità aggregata (vedono le tendenze complessive, non le statistiche di ogni singolo utente). Ci sono anche dettagli maggiori sul funzionamento dei gruppi, ora che sono stati modificati e arricchiti con nuove funzionalità per le scuole, per esempio.

Un’ampia sezione della Normativa rivista riguarda le applicazioni e le informazioni cui possono accedere: c’è una serie di dati standard che Facebook fornisce a ogni app, mentre per dettagli più personali è necessario l’esplicito consenso dell’utente. Viene anche spiegato come funziona il sistema di autorizzazione dei siti esterni (quando si decide di fare un login utilizzando Facebook – capita anche con le applicazioni per smartphone) e la serie di tasti sui siti per condividere i contenuti del social network. Un’altra sezione spiega il funzionamento della pubblicità, ricordando che esiste una nuova sezione del social network in cui viene illustrato come vengono gestiti e mostrati gli annunci.

Come si vota
Per votare è sufficiente andare su questa pagina, dove sono mostrati i link alle versioni attualmente in uso della DDR e della Normativa e le nuove versioni sostitutive proposte. A ogni votante è chiesto se desidera mantenere le attuali regole, adottate ad aprile e settembre del 2011, oppure procedere con le nuove versioni aggiornate e integrate discusse in questi mesi.

Chi può votare
Possono votare tutti i 900 milioni di iscritti a Facebook, a patto che fossero già utenti del social network prima dell’1 giugno, giorno in cui sono iniziate le votazioni. Il voto è facoltativo.

Risultati
I risultati saranno comunicati il giorno dopo la fine delle elezioni, il 9 giugno. Saranno verificati da una organizzazione esterna a Facebook.

Quanti voti sono necessari?
L’esito sarà vincolante per i responsabili di Facebook se a votare sarà stato almeno il 30 per cento degli aventi diritto, quindi almeno 300 milioni di persone. Se la percentuale di votanti sarà inferiore al 30 per cento, i risultati serviranno solamente a titolo consultivo e non saranno quindi vincolanti.