Perché a Roma le scuole sono chiuse?

Aldo Cazzullo scrive che Alemanno ha fatto bene a chiuderle venerdì, ma ora "sono tre giorni che splende il sole" e quindi è "un autentico scandalo"

Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera di oggi si chiede perché, col sole che splende da tre giorni, a Roma le scuole saranno chiuse anche oggi.

Finora la si è buttata sul ridere. L’ultima, di ieri: facciamo sì le Olimpiadi a Roma, ma invernali. Invece occorre dirlo con chiarezza: una metropoli europea, capitale di due Stati, che non riapre le scuole fino al mercoledì dopo che ha smesso di nevicare il sabato mattina, rappresenta un autentico scandalo.

Sono tre giorni che a Roma splende il sole. E sono tre giorni che i servizi pubblici funzionano a rilento, chiamare un taxi è complicato (sabato scorso, impossibile), le scuole sono appunto chiuse. Ma l’aspetto forse ancora più grave è che tutto questo — tranne in chi è stato toccato di persona dal disservizio, come gli automobilisti bloccati sul raccordo — non desta sconcerto ma ilarità, non indignazione ma rassegnazione più o meno divertita.

Intendiamoci: la proverbiale tolleranza romana, quando non oltrepassa il labile confine del menefreghismo, è un tratto invidiabile. Che Roma non sia preparata alla neve come le città del Nord, è normale. Che il sindaco le abbia sbagliate quasi tutte, è pacifico. Ma attribuirgli ogni colpa non basta. Alemanno ha fatto bene a chiudere le scuole il venerdì, giorno dell’emergenza vera. Dopo però si è intestardito nella polemica con la Protezione civile, passando il tempo a rimbalzare da Twitter e Sky, anziché concentrarsi sui soccorsi. Il risultato è che nella capitale non si sono prese neppure le misure più ovvie ed elementari.

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