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  • Mercoledì 21 dicembre 2011

Gli spot che hanno abbattuto Gingrich

L'ascesa del candidato repubblicano alle primarie statunitensi si è già fermata, probabilmente anche a causa di questi video

Qualche tempo fa avevamo raccontato dell’ultimo candidato repubblicano a trovare fortuna nel circo delle primarie statunitensi, a pochi giorni dal loro inizio: Newt Gingrich, ex speaker della Camera, aveva trovato il sostegno che nel corso dei mesi era stato inesorabilmente prima intercettato e poi perso da Herman Cain, Rick Perry e Michele Bachmann. Ora sembra che a Newt Gingrich stia toccando la stessa sorte. I sondaggi che fino a pochi giorni fa lo vedevano in testa in Iowa, dove si vota il 3 gennaio, ora lo danno dietro Mitt Romney. Le ragioni di questo crollo, secondo l’Atlantic e molti altri osservatori, sono alcuni spot contro Gingrich che le tv locali dell’Iowa stanno mandando in onda a rullo continuo. Gli spot sono stati realizzati e pagati dai suoi avversari, soprattutto da Ron Paul, e martellano Gingrich sui suoi punti deboli: le posizioni ondivaghe sul riscaldamento globale, la sua consulenza milionaria con la società governativa di credito immobiliare Freddie Mac, uno degli istituti considerati spreconi e mangiasoldi dai repubblicani.

(“Il momento di Newt Gingrich”)

Ron Paul ha 75 anni, è un deputato texano e la carica di deputato è la più alta che abbia rivestito nel corso della sua carriera: mai senatore, mai governatore, naturalmente mai alla Casa Bianca. Ci ha provato due volte, nel 1988 e nel 2008, e tutte e due le volte non gli è andata bene. È il padre di Rand Paul, candidato dei tea party eletto senatore in Kentucky alle ultime elezioni di metà mandato, ed è un personaggio colorito e molto popolare nella destra americana. Le sue idee economiche sono ultraliberiste, le sue idee in campo fiscale sono ultraconservatrici (tagli alla spesa, tagli alle tasse), ma ha anche posizioni più spiazzanti: è stato contrario alla guerra in Iraq, è aperto alla legalizzazione della marijuana, ha detto che bisognerebbe lasciare morire chi non può permettersi le cure mediche e in sintesi crede che lo Stato debba occuparsi davvero del minor numero di cose possibili. Poi è anche un efficace demagogo, è uno strenuo difensore della Costituzione, ha flirtato con qualche bislacca teoria cospirazionista, ha usato la rete meglio e prima di molti suoi colleghi e negli anni si è costruito una solida popolarità di vecchio e affidabile paladino delle idee ultraconservatrici. Ron Paul ha investito oltre un milione di dollari in spot televisivi in Iowa, più della metà volti a colpire Gingrich.

“Newt Gingrich: Serial Hypocrisy”
È stato stravisto online, oltre che in tv. Dura quasi tre minuti e ci va giù pesantissimo. Lo spot è di Ron Paul.

“Newt Gingrich: Selling Access”
Altro pesantissimo spot di Ron Paul.

“Plan”
Questo è di Mitt Romney, o meglio: di un comitato politico che sostiene Mitt Romney.

“Happy”
Sempre dei sostenitori di Romney, accusa Gingrich di avere guadagnato dalla crisi immobiliare e addirittura di sostenere la politica cinese del figlio unico. Obama sarebbe quindi felicissimo di averlo come sfidante.

“Rick Perry: Outsider”
Pagato da Rick Perry, accusa Gingrich di essere un “Washington insider”.

“Problem/Solution”
Altro spot di Perry, solite accuse, solita durezza.

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