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  • Sabato 26 novembre 2011

Come sarà l’Europa del 2021

Lo storico inglese Niall Ferguson ha immaginato, con parecchia fantasia, come saremo messi tra dieci anni: un enorme villaggio vacanze

Niall Ferguson, 47 anni, è uno storico inglese che insegna dal 2004 a Harvard. Si è occupato soprattutto di storia economica (la sua opera accademica principale sono due volumi sulla famiglia dei banchieri Rothschild) e ha scritto un libro molto discusso, pubblicato nel 1998, sulle cause della Prima Guerra Mondiale, tradotto in italiano con il titolo La verità taciuta.

Sabato 19 novembre ha pubblicato sul Wall Street Journal un lungo articolo in cui immagina che cosa sarà l’Europa tra dieci anni. L’articolo ha avuto molto successo ed è stato ampiamente ripreso da altri giornali, che in questi giorni si stanno occupando molto del futuro europeo considerate le difficili condizioni economiche. Ferguson non è nuovo a esercizi di “storia alternativa”, dato che è uno dei pochi storici che incoraggiano l’utilizzo della “storia controfattuale” come metodo di ricerca: ovvero immaginare quali sarebbero state le conseguenze se alcuni eventi storici decisivi (la vittoria alleata nella Seconda Guerra Mondiale è uno dei classici) non si fossero verificati.

L’Europa del 2021
Ferguson immagina che nel 2021 la crisi finanziaria del 2010 – 2011 sia stata superata, ma abbia causato pesanti conseguenze. Al posto dell’Unione Europea, il “Trattato di Potsdam del 2014” ha formato gli Stati Uniti d’Europa. Ne fanno parte tutti i paesi dell’Unione Europea attuali (ma nel Belgio, Fiandre e Vallonia si sono separate), più i sei restanti paesi della ex Jugoslavia. Ma con due importanti differenze: la Gran Bretagna è uscita dall’Unione Europea, dopo che David Cameron (che nel 2021 inizia il suo quarto mandato da primo ministro) ha accettato di indire un referendum sull’appartenza all’Unione. I no hanno ottenuto una vittoria schiacciante, vicina al 60% dei voti, e gli elettori hanno consegnato poco dopo una maggioranza assoluta ai conservatori nel Parlamento inglese. Il Regno Unito è diventato quindi la destinazione preferenziale degli investimenti stranieri cinesi, ottenendo un successo economico così grande, e così diverso dalla austerità che continua a regnare sul continente, che perfino l’Irlanda ha messo da parte i rancori secolari per riunirsi in un Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda.

L’altra grande novità, immagina Ferguson, è l’uscita di Svezia, Danimarca e Finlandia dall’Unione: accettando la proposta della Norvegia di un’unione allargata all’Islanda, i cinque paesi hanno formato una Lega Scandinava, in cui il peso politico dei partiti xenofobi e populisti come i Veri Finlandesi è cresciuto sensibilmente.

Gli Stati Uniti d’Europa immaginati da Ferguson sono guidati e quasi dominati dalla Germania. La coalizione di Angela Merkel ha perso le elezioni del 2013, dopo che nel 2012 anche le banche tedesche sono state pesantemente colpite dalla crisi. I tedeschi hanno punito soprattutto la decisione di sovvenzionare con soldi pubblici la Deutsche Bank, e hanno dato la vittoria elettorale al partito socialdemocratico, la SPD. Da parte sua, la SPD al governo ha spinto decisamente verso un maggiore impegno delle istituzioni europee per risolvere la crisi: ha appoggiato la decisione di Mario Draghi di trasformare la BCE nella prestatrice di ultima istanza e di comprare massicciamente titoli di stato italiani e spagnoli, ponendo fine alla crisi finanziaria, e ha anche spinto per una revisione dei trattati che ha creato una sorta di Ministero del Tesoro Europeo.

Con sede a Vienna: dato che il centro politico dell’Unione Europea non è più Bruxelles, ma la capitale austriaca. La nuova Europa è a guida germanica, e i paesi dell’Europa meridionale sono diventati una sorta di “villaggio vacanze” per i cittadini del nord. In Italia, Grecia, Portogallo e Spagna la popolazione è invecchiata e i tassi di disoccupazione sono altissimi, ma la stabilità è assicurata dal flusso dei trasferimenti che arriva dai paesi settentrionali più ricchi, e gli abitanti sembrano essere contenti dello scambio, tanto più che “ci sono un sacco di euro da fare nell’economia ‘grigia’, lavorando come camerieri o giardinieri per i tedeschi, che ora hanno tutti la loro seconda casa nel sud soleggiato.” Nel 2021, il nuovo presidente degli Stati Uniti d’Europa è Carlo d’Asburgo, discendente della dinastia imperiale austriaca.

foto: Wall Street Journal – Peter Arkle