Il governo americano sta addosso a Facebook sulla privacy

La Federal Trade Commission degli Stati Uniti sta imponendo che sia chiesto il consenso degli utenti su ogni modifica alle regole sui dati personali

La Federal Trade Commission degli Stati Uniti, l’organizzazione governativa che si occupa della tutela dei consumatori e della gestione della concorrenza, sta discutendo un provvedimento che obbligherebbe Facebook a chiedere l’autorizzazione esplicita (opt-in) ai suoi utenti per introdurre qualsiasi modifica, retroattiva o no, nell’uso dei loro dati personali. Al social network non sarebbe più permesso introdurre le modifiche alla gestione della privacy automaticamente per tutti, e dovrebbe lasciare agli utenti la facoltà di non permetterle (opt-out). La notizia è stata anticipata ieri dal Wall Street Journal, prima dell’annuncio ufficiale della FTC.

Oltre a questo obbligo di ottenere l’autorizzazione esplicita, Facebook dovrà sottoporsi per i prossimi venti anni al controllo di una commissione della Federal Trade Commission, anche se non sono ancora stati resi noti i particolari e le modalità di questo controllo. Google aveva acconsentito al controllo di una commissione del FTC lo scorso marzo, dopo essere stata accusata di scarsa trasparenza nella gestione dei dati personali: nel suo caso i rappresentanti della società devono presentarsi davanti alla commissione ogni due anni.

Insieme all’anticipazione del Wall Street Journal, ieri era emersa anche la notizia che le autorità di Amburgo intendono fare causa a Facebook per l’introduzione di un servizio di riconoscimento facciale, che raccoglie automaticamente i dati degli utenti a meno che questi non comunichino di non volerlo. Il funzionario di Amburgo che si occupa della protezione dei dati personali, Johannes Caspar, ha dichiarato che il servizio viola sia le leggi tedesche che quelle europee, e ai primi di agosto aveva invitato il social network a rispondere entro due settimane. Non ricevendo risposte soddisfacenti, Caspar ha annunciato ieri che avvierà il procedimento legale.

Non è la prima volta che le autorità tedesche si scontrano con Facebook: a inizio anno erano riuscite a ottenere, dopo mesi di insistenze, che il social network modificasse la funzione “Trova amici” in modo da non raccogliere dati di persone non iscritte a Facebook. La Germania ha una delle legislazioni più restrittive d’Europa in materia di protezione dei dati personali, che aveva portato le sue autorità a scontrarsi anche con Google (per il servizio Street View): uno dei suoi principi fondamentali è che nessun dato può essere raccolto e conservato senza l’esplicito consenso dell’interessato.

Le decisioni delle autorità tedesche e statunitensi vanno contro il tentativo piuttosto esplicito di Facebook di andare verso un mondo “senza privacy”, dove sempre più dati personali vengono utilizzati dal social network per aggiornamenti in tempo reale sull’attività degli utenti. Il provvedimento della FTC, in particolare, potrebbe compromettere l’ultima novità annunciata da Facebook, Timeline, che permetterà agli utenti di condividere indiscriminatamente tutte le loro attività, eliminando la fatica di dire agli altri cosa piace e cosa no. Secondo quanto annunciato da Mark Zuckerberg, tutto quello che gli utenti leggono, guardano, ascoltano o comprano online sarà condiviso su Facebook in tempo reale e in modo automatico, a meno che non si prenda la briga di cambiare le impostazioni predefinite per evitare che proprio tutto tutto venga condiviso.