La rissa alla Camera tra finiani e leghisti

Un coro contro Fini ha generato grande agitazione, sono dovuti intervenire i commessi: tutto nasce da una cosa successa ieri sera a Ballarò

Durante la seduta di oggi alla Camera si è sfiorato lo scontro fisico. Nel suo intervento in aula, il capogruppo della Lega, Marco Reguzzoni, ha detto che quanto detto ieri da Gianfranco Fini a Ballarò era a dir poco «scandaloso» e ha definito una «caduta di stile» la scelta di coinvolgere nel dibattito la moglie di un ministro «offendendo chi usufruisce di trattamenti pensionistici in regola all’epoca». A quel punto alcuni deputati della Lega Nord hanno intonato un coro contro Gianfranco Fini, chiedendo le sue dimissioni. Ieri sera a Ballarò Fini aveva criticato l’azione del governo sulle pensioni aggiungendo che la moglie di Umberto Bossi era andata in pensione nel 1992, quando aveva appena 39 anni.

Il coro della Lega ha molto scaldato la situazione e, spiega il deputato Andrea Sarubbi (PD) su Twitter, sono intervenuti i commessi della Camera per evitare zuffe. Un leghista è rimasto senza giacca e Rosy Bindi, che presiedeva la seduta, ha deciso di sospendere per qualche minuto. La lite è andata avanti ugualmente: Barbaro (FLI) ha urlato a un leghista di uscire dall’aula, mentre undici commessi si sono dati da fare per tenere il gruppo della Lega separato da quello di FLI.

La discussione è ripresa nei minuti seguenti, con l’opposizione che ha difeso il presidente della Camera (alcuni più blandamente di altri). Alcuni deputati della Lega Nord hanno continuato a protestare, interrompendo più volte un intervento di Italo Bocchino (FLI). Fabrizio Cicchitto ha detto che il PdL sottoporrà a Giorgio Napolitano il problema della “parzialità” del presidente della Camera. Durante l’intervento di Moffa, di Popolo e Territorio, dai banchi dell’opposizione in molti hanno urlato “vergogna”. Moffa ha detto che Fini “ha venduto l’anima a Vendola”.

foto: Roberto Giachetti su Twitter