Gli aeroporti del Molise

Sono due, sono inutili, spiega la Stampa: ma domenica si vota per le regionali e quindi sono stati approvati

Domenica si vota per le elezioni regionali in Molise, con il governatore uscente Iorio del PdL che è dato favorito per ottenere il terzo mandato (a dispetto delle norme che lo vieterebbero). Oggi la Stampa racconta di come la campagna elettorale sembri orientare progetti piuttosto arditi.

Gli slogan sono pindarici: «Provincia di Isernia: pronti a volare» e «I caciocavalli a fianco delle tecnologie aerospaziali». In Molise la fantasia non manca. Domenica si vota e in campagna elettorale il governatore pidiellino Michele Iorio, a caccia del terzo mandato, estrae dal cilindro l’aeroporto del Molise. Lo mette nero su bianco: sorgerà a cavallo tra Cantalupo nel Sannio e San Massimo, metropoli di 756 e 754 abitanti («circa», aggiunge il sito web del municipio) nella piana di Boiano, principale centro della zona con 8 mila potenziali passeggeri, neonati inclusi. Ma la stessa Regione, con un accordo di dieci anni fa con il ministero dei Trasporti mai revocato, aveva deciso di localizzare lo scalo a Sepino, 2 mila abitanti.
Dunque ora la seconda regione più piccola d’Italia si ritrova non con uno, ma con due progetti di futuribili aeroporti a venti chilometri di distanza. Adbondandis adbondandum, avrebbe detto Totò. E pazienza se tutti gli esperti giurano che un aeroporto in Molise è inutile, costoso e pertanto irrealizzabile: intanto nascono società ad hoc con presidenti e Cda, si opzionano terreni, si generano incarichi, consulenze, studi di fattibilità per centinaia di migliaia di euro. Da tempo il Molise, a dispetto dei 320 mila abitanti, coltiva il sogno di volare in tutto il mondo. L’ipotesi è prevista anche nel piano dei trasporti.

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