Domani riprende il processo Ruby

Piero Colaprico su Repubblica racconta dove eravamo rimasti, prima dell'estate

Dopo la pausa estiva, domani al tribunale di Milano riprendono i processi ai danni di Nicole Minetti, Lele Mora, Emilio Fede e Silvio Berlusconi (sono due, dato che la posizione del premier è stata stralciata). Le accuse contro il premier sono concussione e utilizzo di prostituzione minorile, mentre Minetti, Mora e Fede sono accusati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile. Piero Colaprico su Repubblica spiega a che punto siamo.

È l’ora: si alza il sipario su quello che, dietro le quinte, parlando con i suoi colleghi, l’avvocato Niccolò Ghedini, aveva definito sarcasticamente “Il processo perfetto”. Perfetto – questo il timore – per stringere in una tenaglia l’imputato-premier e la sua immagine.

Per capire la situazione, immaginiamo due binari. Al piano terra, nella grande aula, domani c’è il binario riservato a un unico imputato, lui: Silvio Berlusconi, 75enne. È al centro della complessa inchiesta nata intorno a Karima El Mahroug, detta da se medesima Ruby Rubacuori. Immigrata marocchina, scappata di casa, arrivata ad Arcore, nel sotterraneo del bunga bunga, tra colleghe nude e danzanti, ad appena diciassette anni. Qui, in questo processo, siamo alle ultime schermaglie procedurali. Stiamo cioè entrando nel vivo delle due accuse.

La prima è concussione: Berlusconi, come si sa, ha telefonato personalmente in questura per ottenere indebitamente, nel maggio 2010, il rilascio di Ruby, già così ciarliera da vantarsi con i poliziotti increduli della sua altolocata amicizia. Berlusconi telefona per affannarsi a coprire, sostiene l’accusa, un altro suo reato. Aver pagato la minorenne: banconote da 500 euro in cambio di sesso. Il reato si consuma anche se la minore non viene toccata, ma soltanto “inserita” in un contesto di scene sessuali. E il bunga bunga che altro è? Spaventato, da Parigi Berlusconi “deve” chiamare i poliziotti e “vincerli” affinché Ruby sia affidata al “consigliere ministeriale” (carica inesistente) Nicole Minetti.

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