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Ilona Staller in Parlamento

La storia di come una pornostar divenne deputata in Italia, e di come abbia ora diritto alla pensione

di Francesco Costa

Ilona Staller compirà 60 anni il prossimo 26 novembre. È una cittadina ungherese naturalizzata italiana e deve la sua popolarità principalmente alla sua carriera da attrice di film porno, portata avanti con l’efficace pseudonimo di “Cicciolina” e cospicui successi in Italia tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, insieme a un’originale – e per l’epoca, piuttosto scandalosa – carriera di opinionista e attivista politica. Questa carriera si trasformò, a un certo punto, in una candidatura per i Radicali e in un seggio in Parlamento, conquistato a suon di preferenze: non con le liste bloccate, come oggi. Se ne parla di nuovo in questi giorni perché Ilona Staller ha deciso di andare in pensione. E riceverà quindi la pensione che la legge assegna a tutti gli ex parlamentari italiani con alle spalle almeno una legislatura: nel caso di Ilona Staller i giornali parlano di 3000 euro lordi al mese, circa 2000 euro netti.

Detto che il sistema delle pensioni degli ex parlamentari è probabilmente in cima alla liste delle storture del funzionamento della democrazia in Italia, i toni sono molto scandalizzati, come se il suo vitalizio fosse più ingiusto di quello di molti altri suoi ex colleghi. La notizia e le relative polemiche hanno però ricordato a molti, e fatto scoprire ai più giovani, di quando gli italiani elessero un’attrice porno alla Camera dei Deputati della Repubblica italiana. Ed è una storia interessante, perché c’è dentro un pezzo dell’Italia di quasi trent’anni fa (e forse anche un pezzo dell’Italia odierna).

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Siamo negli anni Settanta. Ilona Staller fa l’attrice porno, abbiamo detto. Si fa chiamare Cicciolina, recita nei film e fa show in tutto il Paese, chiama i suoi fan “i cicciolini” e rompe alcune regole dell’Italia di quegli anni: è ufficialmente la prima donna a spogliarsi integralmente in un locale pubblico, nel 1976, ed è la prima donna a mostrare il seno durante un programma della RAI, nel 1978. Alla sua carriera di attrice, Cicciolina accompagna spesso e volentieri dichiarazioni “politiche”, dicendo con toni candidi e infantili cose liberali e libertine, e la sua popolarità fa arrivare le sue affermazioni sui giornali con gran frequenza (si discuterà molto e severamente del debole della stampa per Ilona Staller tra gli anni Settanta e Ottanta, spesso nella pagina dei commenti degli stessi giornali che dedicavano notevoli spazi a ogni sua affermazione). Il suo corpo magro e di asciutte curve (lontano da quello della sua collega Moana Pozzi, arruolata nella stessa agenzia) e l’atteggiamento bambinesco contribuiscono all’effetto scandaloso.

All’inizio degli anni Ottanta Ilona Staller si iscrive al Partito Radicale, che già allora persegue attivamente la politica di ricerca di candidati-simbolo: persone in grado di incarnare con la loro storia le proposte e le battaglie del partito (come nei casi di Enzo Tortora o Luca Coscioni, su giustizia e salute, per fare due degli esempi più noti). Il programma elettorale è semplice e si richiama a quanto Staller ripete da tempo: contro la censura, contro il bacchettonismo dei costumi, contro l’energia nucleare, per la libertà sessuale delle persone detenute, per la depenalizzazione delle droghe leggere, per l’informazione sull’AIDS. Molti di questi temi ancora adesso in Italia sono considerati politicamente scabrosi, allora lo erano ancora di più.

Ilona Staller nel 1987 è candidata alla Camera nelle liste dei Radicali. Il sistema elettorale prevede che vengano eletti i candidati che ottengono più preferenze, e lei si imbarca in una campagna elettorale vecchio stile. Attraversa il collegio paese per paese, dalla mattina alla sera. I suoi comizi sono degli show e vengono raccontati dai giornali con toni da reportage. Il programma è sempre lo stesso: Cicciolina arriva in paese, comincia a parlare, viene circondata da un pubblico soprattutto maschile, qualcuno le mette le mani addosso, lei regala occhiolini e baci, si spoglia, a volte completamente e a volte scoprendo soltanto il seno sinistro (per indicare da che parte sto, dice). Nel frattempo parla, dice quel che ha da dire, poi sale in macchina, si sposta in un altro paese e ricomincia lo show.

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