Il primo anniversario senza Gheddafi

Dal 2008 il 30 agosto era "la giornata dell'amicizia tra Italia e Libia", con abbracci e carnevalate

Libyan leader Moamer Kadhafi greets Italian Prime Minister Silvio Berlusconi (L) upon his arrival in the Mediterranean city of Benghazi, east of Tripoli, on August 30, 2008. Berlusconi said today Rome will invest five billion dollars in Libya over the next 25 years under a deal to resolve colonial era disputes that have long tarnished ties between Rome and Tripoli. Libyan protocol chief Nuri al-Mismari is seen in the middle. AFP PHOTO/POOL/LIVIO ANTICOLI (Photo credit should read LIVIO ANTICOLI/AFP/Getty Images)
Libyan leader Moamer Kadhafi greets Italian Prime Minister Silvio Berlusconi (L) upon his arrival in the Mediterranean city of Benghazi, east of Tripoli, on August 30, 2008. Berlusconi said today Rome will invest five billion dollars in Libya over the next 25 years under a deal to resolve colonial era disputes that have long tarnished ties between Rome and Tripoli. Libyan protocol chief Nuri al-Mismari is seen in the middle. AFP PHOTO/POOL/LIVIO ANTICOLI (Photo credit should read LIVIO ANTICOLI/AFP/Getty Images)

Il 30 agosto 2008 il presidente del consiglio Silvio Berlusconi e il dittatore libico Muammar Gheddafi sottoscrissero il cosiddetto Trattato di Bengasi, il “trattato di amicizia e cooperazione” tra Italia e Libia. Il trattato, che ora l’Italia definisce “sospeso”, doveva servire a mettere fine alle numerose richieste avanzate dalla Libia all’Italia come risarcimento in denaro per i danni provocati dalla colonizzazione (la Libia è stata colonia italiana dal 1911 fino alla definitiva rinuncia del 1947). Tra le molte cose che stabiliva, il trattato istituiva per il 30 agosto di ogni anno la “Giornata dell’amicizia tra Italia e Libia”, i cui festeggiamenti si sarebbero tenuti un anno in Libia e un anno in Italia. Per questa ragione il 30 agosto del 2008, il 30 agosto del 2009 e il 30 agosto del 2010 sono state giornate di visite ufficiali, abbracci e carnevalate tra Silvio Berlusconi e Muammar Gheddafi. Certo, ci sono i buoni rapporti diplomatici e gli interessi nazionali. Ma alla fine della catastrofe libica, ci sono paesi del mondo che possono essere fieri di non avere foto come queste da nascondere, e paesi che invece no.

L’Italia e Gheddafi, l’album dei ricordi