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  • Domenica 28 agosto 2011

Gheddafi vuole trattare?

Il portavoce del regime ha telefonato all'Associated Press dicendo che Gheddafi vuole discutere di un governo di transizione

In this image provided by Associated Press Television News, Libya's government spokesman Moussa Ibrahim speaks at a news conference in Tripoli, Libya, Sunday, Aug. 21, 2011. Even as Libyan rebels raced into Tripoli in a lighting advance Sunday that met little resistance as Moammar Gadhafi's defenders melted away, Ibrahim claimed the regime has "thousands and thousands of fighters" and vowed: "We will fight. We have whole cities on our sides. They are coming en masse to protect Tripoli to join the fight." (AP Photo/Associated Press Television News)
In this image provided by Associated Press Television News, Libya's government spokesman Moussa Ibrahim speaks at a news conference in Tripoli, Libya, Sunday, Aug. 21, 2011. Even as Libyan rebels raced into Tripoli in a lighting advance Sunday that met little resistance as Moammar Gadhafi's defenders melted away, Ibrahim claimed the regime has "thousands and thousands of fighters" and vowed: "We will fight. We have whole cities on our sides. They are coming en masse to protect Tripoli to join the fight." (AP Photo/Associated Press Television News)

Moussa Ibrahim, portavoce del regime libico, noto in questi mesi per essere l’uomo che teneva le conferenze stampa con la stampa straniera, ha telefonato questa notte alla sede dell’Associated Press di New York, dicendo che Muammar Gheddafi è ancora in Libia ed è pronto a trattare con i ribelli per formare un governo di transizione. Associated Press dice che Ibrahim è stato identificato dalla sua voce. Uno dei figli del dittatore, Saadi Gheddafi, avrebbe ricevuto l’incarico di guidare i negoziati.

Ieri i ribelli hanno conquistato nuove zone di Tripoli, rinsaldando il loro controllo della capitale, e hanno continuato a radunarsi a Bin Jawad in vista dell’assalto a Sirte. A Tripoli però la situazione continua a essere critica: l’acqua scarseggia, così come la benzina e l’energia elettrica. Grandi cumuli di spazzatura affollano le strade e continuano a essere localizzati gruppi di cadaveri di soldati e civili, senza che gli ospedali e gli obitori siano in grado di occuparsene. Anche per questa ragione la novità più importante delle ultime ore è la conquista da parte dei ribelli di un importante checkpoint al confine con la Tunisia, a Ras Ajdir: da lì possono passare aiuti umanitari, cibo e farmaci.

Intanto le Nazioni Unite, l’Unione Africana, la Lega Araba e l’Unione Europea hanno espresso preoccupazione per la situazione a Tripoli invitando entrambe le parti a rinunciare a rappresaglie e vendette. Ban ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite, ha chiesto alla comunità internazionale di lavorare insieme per ripristinare l’ordine e la stabilità in Libia.

foto: AP Photo/Associated Press Television News