Da due giorni appaiono sui quotidiani le cronache dei cambiamenti nella comunità di recupero di San Patrignano, con contraddittorie versioni delle tensioni tra la famiglia Moratti – che ne è la maggiore finanziatrice – e il direttore uscente Andrea Muccioli. Oggi su Repubblica Jenner Meletti prova a raccontare la storia daccapo.
C´è ancora la vecchia tigre, nel recinto accanto al piccolo cimitero dove è sepolto Vincenzo Muccioli. Nel piazzale, in questa domenica d´agosto, arrivano in auto nonni e nipotini che si aggrappano alle sbarre e gridano: «Tigre, tigre, vieni fuori». L´animale – era arrivato cucciolo più di vent´anni fa – sembra contento delle visite. Esce dalle piante di bambù e si sdraia al sole. La foto di Vincenzo Muccioli, sulla tomba, è più grande delle altre. Dietro di lui si intravedono infatti centinaia dei suoi ragazzi, saliti sulla «collina della salvezza» per tornare a vivere dopo gli anni dell´eroina. Alcuni di loro, purtroppo, sono qui nel cimitero.
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