La crisi di Nintendo

La società patisce la concorrenza di Apple nel campo delle console portatili e taglia il prezzo della sua 3DS per rilanciare le vendite

Le vendite della 3DS, la nuova console portatile per videogiochi di Nintendo che consente di vedere animazioni tridimensionali senza usare speciali occhialini, sono in vistoso affanno a pochi mesi dalla sua introduzione sul mercato. La società giapponese ha diffuso da poco i dati di vendita, rivelando che negli ultimi tre mesi è riuscita a vendere solamente 710mila console, una differenza marcata rispetto al trimestre precedente quando riuscì a distribuirne 3,6 milioni. Secondo gli analisti, il produttore di videogiochi inizia a patire la concorrenza e in special modo quella di Apple, che con iPod Touch e iPhone offre non solo sistemi per comunicare e ascoltare la musica, ma anche decine di migliaia di videogiochi attraverso l’App Store.

Nintendo ora vuole rinvigorire le vendite della nuova 3DS e per farlo ha deciso di ridurne drasticamente il prezzo. Si passerà dagli attuali 250 dollari mediamente richiesti per la console a 170 dollari. La speranza è che questa strada contribuisca a far aumentare il numero di dispositivi venduti, portando a nuovi profitti e un maggiore ottimismo da parte degli investitori, che ieri hanno accolto la notizia delle scarse vendite con un meno 20 per cento in Borsa.

La decisione di ridurre il prezzo della 3DS, scrive il Wall Street Journal, è stata annunciata con umiltà e un poco di mestizia dai responsabili della società. Il presidente di Nintendo, Satoru Iwata, ha indirizzato ai clienti una lettera aperta scusandosi con chi aveva acquistato a prezzo pieno la console e dopo appena sei mesi assisterà a una riduzione così sensibile del suo prezzo. La società ha annunciato di voler compensare la differenza offrendo alcuni giochi gratuitamente, ammettendo comunque che questa soluzione difficilmente potrà cancellare l’impressione di aver perso dei soldi per chi ha acquistato la 3DS appena uscita.

Negli ultimi anni Nintendo ha vissuto tra alti e bassi, dimostrando di saper innovare con l’introduzione della sua console Wii, che permette di usare i controlli per i giochi muovendoli nello spazio, ma al tempo stesso di non saper cogliere fino in fondo le trasformazioni nel panorama delle console portatili, dei videogiochi e di quelli disponibili online. Su piani e con sfumature diversi, Apple e Facebook sono tra i principali responsabili di questo cambiamento, che ha portato ad affermarsi una ampia serie di videogiochi di successo molto semplici e intuitivi, come “Angry Birds” e i giochi dove collabori con i tuoi amici a gestire una fattoria o una città come nel caso di “FarmVille” e “CityVille”.

Sul successo di questi videogiochi incide anche il prezzo. Un gioco per iPhone, iPad e iPod Touch costa mediamente tra 1 e 5 euro e in alcuni casi è semplicemente gratuito grazie alla presenza di qualche annuncio pubblicitario, mentre un videogioco per 3DS costa almeno 20 euro. Inoltre, i videogame nell’AppStore sono disponibili immediatamente per il download, mentre per i videogiochi delle console tradizionali tocca spesso andare in negozio.

L’insuccesso della 3DS preoccupa i responsabili di Nintendo, che negli ultimi anni erano comunque riusciti a mettere a segno alcuni importanti successi nonostante la crisi economica, lo Yen molto forte in Giappone che non aiuta le esportazioni e un settore in profonda trasformazione. Nel 2004 il lancio della DS, uno dei modelli precedenti alla 3DS, ottenne un grande successo commerciale seguito nel 2006 dalle alte vendite della Wii. All’epoca Nintendo puntò sulla praticità di gioco, mettendo sensori di movimento nelle sue console, distaccandosi dalla concorrenza di PlayStation (Sony) e di Xbox 360 (Microsoft) concentrate principalmente sulla produzione di console dalle grandi capacità di calcolo per offrire migliori effetti grafici.

Nintendo dice di aver venduto complessivamente più di 87 milioni di Wii e almeno 147 milioni di DS dal momento del loro lancio. Il mercato negli ultimi anni si è però saturato e le vendite hanno iniziato a diminuire sensibilmente. La vendita delle Wii è passata in un anno da 3,04 milioni a 1,56 milioni, mentre la DS è passata da 3,15 milioni a 1,44 milioni in un anno.

Le cose non vanno comunque molto meglio per la concorrenza. Il mercato dei videogiochi ha rallentato sensibilmente nell’ultimo anno passando da 1,11 miliardi di dollari a 995 milioni di dollari negli Stati Uniti. Grazie all’introduzione di alcuni nuovi prodotti e titoli fortunati, Microsoft ha tenuto più degli altri arrivando a un aumento del 30 per cento nell’ultimo trimestre, con ricavi per 1,49 miliardi di dollari nella sua area commerciale che comprende l’Xbox.

Mettersi a vendere una nuova console sembra essere l’unica strada percorribile per Nintendo per rilanciare le vendite. La società ha di recente annunciato di essere al lavoro sulla Wii U, l’erede della Wii con un sistema touchscreen che permette di giocare anche quando il televisore è impegnato da qualcun altro. La console non sarà però pronta prima del prossimo anno e questo significa che Nintendo dovrà affrontare la stagione degli acquisti natalizi, una delle più redditizie, senza particolari novità per i propri clienti.