I conti in tasca a Milanese

Carlo Bonini su Repubblica fa qualche calcolo sulla anomala disponibilità economica del deputato del PdL per cui i pm di Napoli hanno chiesto l'arresto

Carlo Bonini su Repubblica mette insieme un po’ di dati e cifre su Marco Milanese, il deputato del PdL, ex finanziere e consigliere di Tremonti per il quale la procura di Napoli ha richiesto l’arresto. Ha una grande disponibilità economica, Milanese, ma non sempre è chiara la provenienza dei suoi soldi.

Se ci si affaccia sull’abisso che ha inghiottito Marco Milanese, sulla sua avidità compulsiva che ne ha fatto un corrotto, si fa qualche scoperta. Perché, a fare i conti in tasca a quest’uomo, i numeri non tornano. Ha maneggiato – lo vedremo – troppo denaro. Una montagna. Fino a quattro, cinque volte quello che documentava la sua dichiarazione dei redditi. E la “milionata” di euro che l’imprenditore Paolo Viscione, la “vittima” delle sue estorsioni, riferisce di avergli consegnato nel tempo non è sufficiente a riportare in equilibrio le due voci. Quello che Milanese dichiarava di guadagnare. E quello che effettivamente spendeva. Insomma, i numeri dicono che l’indagine sulle “fortune” dell’ombra di Tremonti è probabilmente solo all’inizio. Che la greppia a sei zeri in cui si è mosso non è confinata soltanto al desolante perimetro sin qui tracciato e già accertato dal pm Vincenzo Piscitelli.

GLI ALIMENTI. Ma andiamo al dettaglio, dunque. Almeno come lo documentano gli atti della Procura di Napoli. Partendo dal primo e, forse, più significativo. Le nove pagine con cui la nona sezione civile del Tribunale di Milano, il 30 novembre del 2009, omologa la “separazione consensuale” tra la signora Anna Maria Taddeo, di “professione avvocato”, e il marito Marco Mario Milanese, di “professione Parlamentare”. Lasciarsi, non è mai semplice. Presentarsi di fronte a un giudice per stabilire il “quantum” dello scioglimento di un vincolo, ancora meno. Ma in qualche modo è un momento di verità. Perché nessuno meglio di un coniuge conosce le reali disponibilità dell’altro. Ebbene, la signora Taddeo porta a casa un accordo importante. Diventa proprietaria della casa di Milano, dell’appartamento di montagna in Valle D’Aosta, le viene riconosciuto il diritto a metà del prezzo di vendita (1 milione e 600 mila euro) della “villa su due piani a Cannes”. Proseguiamo. “Milanese corrisponderà mensilmente la somma di 3 mila euro per il mantenimento, educazione ed istruzione” dell’unica figlia, “fino alla sua completa autosufficienza”. Oltre “alla metà delle spese straordinarie anticipate dalla madre”. Di più: “il signor Milanese si obbliga a corrispondere alla signora Taddeo, a titolo di contributo al suo mantenimento, la somma mensile netta di 10 mila euro e i mezzi necessari per far fronte alle scadenze Irpef su tale importo”.

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