La Camera abolisce le distinzioni tra figli “legittimi” e “naturali”

Approvata oggi all'unanimità una legge che elimina le poche distinzioni che ancora rimanevano nella legislazione italiana

La Camera ha approvato all’unanimità un provvedimento che elimina le (poche) distinzioni che la legge italiana ancora faceva tra i figli nati da una coppia sposata (detti “legittimi”) e i figli nati al di fuori del matrimonio (detti “naturali”), anche dopo la profonda riforma del diritto di famiglia del 1975. Nicoletta Cottone spiega sul sito del Sole 24 Ore i dettagli del procedimento.

Figli e basta. Senza più distinzioni, anche sostanziali, senza ricadute legali, tra “legittimi” e “naturali”. Lo stabilisce la nuova legge che modifica il Codice civile in materia di riconoscimento e di successione ereditaria dei figli naturali. «Tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico», recita il primo articolo. Una legge assolutamente bipartisan, approvata con 476 i sì, e nessun voto contrario. Una legge di civiltà per cancellare le residue distinzioni tra status di figlio legittimo e status di figlio naturale.Si prevede il riconoscimento del vincolo di parentela del figlio naturale con tutti parenti e non solo con i genitori. Viene introdotto, inoltre, il principio dell’unicità dello stato giuridico dei figli.

Uno specifico articolo inserito nel codice civile, il 315-bis detta le regole sui diritti e doveri del figlio riconosciuto: il suo diritto a essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni; il diritto del figlio di crescere in famiglia e di mantenere rapporti significativi con i parenti; il diritto del figlio minore, che ha compiuto i 12 anni, e anche di età inferiore ove capace di discernimento, di essere ascoltato in tutte le questioni e le procedure che lo riguardano; il dovere del figlio di rispettare i genitori e di contribuire, in relazione alle proprie capacità, alle proprie sostanze e al proprio reddito, al mantenimento della famiglia finché convive con essa. Vengono anche abrogate le disposizioni del codice civile sulla legittimazione dei figli naturali.

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