“Dieci domande a Confindustria”

La redazione del Sole 24 Ore ha diverse cose da chiedere al suo editore

Sul Sole 24 Ore di oggi appaiono queste dieci domande, rivolte dal Comitato di redazione – l’organo di rappresentanza sindacale dei giornalisti della redazione – a Confindustria, proprietaria del quotidiano economico e impegnata ieri nelle sue “assise generali”. Si tratta dell’ennesimo utilizzo di un format di grande successo – “le dieci domande” – inventato da Repubblica nella primavera del 2009, a proposito della presenza di Silvio Berlusconi alla festa di compleanno di Noemi Letizia. Il Sole 24 Ore ha cambiato direttore alla fine di marzo.

1. Perché Confindustria non vuole capire che un giornale è un prodotto intellettuale che si regge sulla valorizzazione del capitale umano e su un equilibrio che, mortificando la redazione con nuove ipotesi di sacrifici, rischia di saltare?

2. Perché mettere a rischio lo sforzo di rilancio in atto attraverso la nuova direzione e la nuova linea editoriale che proprio ora comincia a muovere i primi passi?

3. Perché, malgrado la redazione avesse accettato sacrifici anche attraverso la riduzione del personale giornalistico, è stato sprecato tutto il 2010 senza perseguire fino in fondo gli impegni di sviluppo ed eliminazione delle sacche di inefficienza del Gruppo?

4. Perché il piano industriale 2011-13 è così modesto sul fronte dei ricavi e prefigura un ritorno a margini positivi operando soprattutto sul fronte dei costi?

5. Perché Confindustria che ancora nel 2008, di fronte alla contrarietà dei giornalisti azionisti, si era staccata un dividendo, non adottò subito misure di sviluppo ed efficienza in grado di mettere l’azienda al riparo dalla prevedibile crisi del settore?

6. Perché Confindustria ha avallato all’indomani della quotazione una campagna di acquisizioni che ha appesantito il gruppo, cambiandone la fisionomia e appesantendone il conto economico?

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