Si avvicina il rimpasto di governo

Verderami sul Corriere mette insieme le cose che si sanno e le voci di corridoio

Bossi rompe e i cocci sono di Berlusconi. Perché era stato il Senatur a chiedere la forzatura per il decreto sul federalismo municipale, ma è toccato al Cavaliere prendersi le bacchettate di Napolitano e passare ancora una volta per il Giamburrasca delle istituzioni. Non che il premier sembri voler sfuggire al ruolo, ma ancora ieri avrebbe potuto (e dovuto) chiamare lui il capo dello Stato per rimediare allo strappo, invece ha lasciato al leader della Lega indossare i panni del pacificatore.

È vero che il federalismo è la bandiera del Carroccio, ma non è la prima volta che Berlusconi paga per conto di Bossi. La stessa cosa accadde quando il leader della Lega annunciò un «imminente incontro» con Napolitano per chiedere le dimissioni di Fini da presidente della Camera. Allora Berlusconi si attirò per intero gli strali del Palazzo senza mai aver proferito verbo. Il capo dello Stato ancora attende la richiesta del colloquio, «ero curioso — commentò in seguito con ironia — di aprire un dibattito costituzionale con lorsignori» . Insomma, l’altra sera Berlusconi sapeva a cosa sarebbe andato incontro convocando il Consiglio dei ministri, ma c’è un motivo se ha confidato di aver pagato volentieri il pedaggio all’alleato. Perché sotto il profilo istituzionale il premier avrà pur fatto una figuraccia, ma politicamente ritiene di averne tratto vantaggio: una Lega ancor più leale e un po’ ammaccata avrà ora bisogno di tempo per portare a casa il federalismo. E Berlusconi avrà così garantita la durata della legislatura, che passa giocoforza dal rafforzamento dell’esecutivo e dal restyling del Pdl. L’ «ora X» del rimpasto è attesa per mercoledì, anche se potrebbe esserci uno slittamento. Il timing politico è legato infatti al timing giudiziario sul «caso Ruby» : il Cavaliere vorrebbe attendere la decisione del gip sulla richiesta di giudizio immediato che la procura di Milano deve presentare.

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