Wikileaks, i documenti sul Vaticano

L'ambasciata USA stroncava il cardinal Bertone e la capacità di comprensione delle crisi in Vaticano ed esaltava il Blackberry di padre Lombardi

Pope Benedict XVI (L) is helped to get dressed under the look of Vatican secretary of State Tarcisio Bertone (R) during a solemn mass consecrating the Sagrada Familia in a basilica on November 7, 2010, in Barcelona, during his two-day visit in Spain. Pope Benedict XVI warned of a very strong clash between faith and modernity in Spain and he called for dialogue, not confrontation. The pontiff said an anti-clerical movement erupted in Spain in the 1930s in the run-up to the Spanish Civil War. AFP PHOTO/ RAFA RIVAS (Photo credit should read RAFA RIVAS/AFP/Getty Images)
Pope Benedict XVI (L) is helped to get dressed under the look of Vatican secretary of State Tarcisio Bertone (R) during a solemn mass consecrating the Sagrada Familia in a basilica on November 7, 2010, in Barcelona, during his two-day visit in Spain. Pope Benedict XVI warned of a very strong clash between faith and modernity in Spain and he called for dialogue, not confrontation. The pontiff said an anti-clerical movement erupted in Spain in the 1930s in the run-up to the Spanish Civil War. AFP PHOTO/ RAFA RIVAS (Photo credit should read RAFA RIVAS/AFP/Getty Images)

Nuovi documenti di Wikileaks diffusi venerdì sera riguardano il Vaticano e le relazioni dell’ambasciata degli Stati Uniti in Vaticano. Vi si raccontano molte cose, tra cui le seguenti.

– il Vaticano faceva sapere nel 2004 che le parole del futuro papa Ratzinger contro l’ingresso della Turchia nell’Unione Europea erano “opinioni personali” e “non riflettono la visione della Santa Sede”

– l’ambasciata statunitense in Vaticano nel 2001 auspicava un ruolo meno controproducente del Vaticano nella questione palestinese

– la missione Vaticana alle Nazioni Unite faceva nel 2009 intensa attività di lobbying sui propri interessi religiosi

– le indagini sulla pedofilia in Irlanda sono state viste in Vaticano come un’offesa alla sovranità nazionale vaticana. Il cardinal Bertone ha chiesto all’ambasciata irlandese che le richieste dell’indagine arrivassero attraverso i canali diplomatici

– nel 2009 l’ambasciata americana in Vaticano riferiva di una serie di fallimenti di comunicazione da parte della Santa Sede: le sue fonti definivano il cardinal Bertone come uno che “si distingue per la sua assenza” nella gestione delle crisi (si sottolineano le gaffes e gli incidenti su Olocausto e antisemitismo), e responsabile di una crescita del “disordine”. Ma l’incaricata d’affari Julieta Valls Noyes ci aggiungeva del suo, chiamando queste opinioni “sottovalutazioni” e segnalando come Bertone sbagliasse il nome del cardinale Lefebvre, non conoscesse le lingue e accusasse i giornali di inventare i problemi. Inoltre era criticata la ristrettezza della cerchia dei consiglieri del Papa, “omogenea generazionalmente e geograficamente”: tutti ultrasettantenni incapaci di comprendere le moderne tecnologie e l’informazione. Sono “italocentrici” e parlano in gerghi loro che nessuno capisce. È segnalata “l’anomalia” di padre Lombardi che usa il Blackberry ed è più attento al mondo, ma non se lo fila nessuno.