Wikileaks: ci sono armi nucleari in Germania, Belgio e Olanda

Un documento dell'ambasciata USA a Berlino conferma vecchi sospetti che riguardano anche l'Italia

Uno dei rapporti diplomatici diffuso oggi da Wikileaks viene dall’ambasciata USA, è diretto al Dipartimento di Stato a Berlino e fa riferimento a testate nucleari americane presenti sul territorio tedesco, turco, belga e olandese. La trascrizione dell’11 novembre 2009 è classificata “Confidenziale” riguarda il vicesegretario di Stato USA per gli Affari Europei Phil Gordon e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Christoph Heusgen. Questo è il testo.

In risposta alla domanda di Gordon su come il governo intendesse soddisfare l’impegno nell’accordo di coalizione di rimuovere tutte le testate nucleari dalla Germania, Heusgen ha distanziato la Cancelleria dalla proposta, sostenendo che questa era stata una pretesa del Ministro degli Esteri Westerwelle. Heusgen ha detto che dal suo punto di vista non aveva senso ritirare unilateralmente “le 20” armi nucleari tattiche ancora in germania fino a che la Russia ne manteneva “migliaia”. Gordon ha segnalato come fosse importante pensare a tutte le potenziali conseguenze della proposta tedesca prima di proseguire. Per esempio, il ritiro delle armi nucleari dalla Germania e forse da Belgio e Olanda potrebbe rendere politicamente molto difficile per la Turchia mantenere il suo arsenale, anche essendo ancora convinta della sua necessità.

La presenza di armi nucleari in Belgio, Olanda, Turchia, Italia e Germania è sospettata da molti anni ma è sempre stata negata ufficialmente. Se ne era riparlato quest’anno con la pubblicazione di un articolo di Time e di un altro sul sito Global Research molto ripreso in rete. La conferma su quattro dei cinque stati legittima inevitabilmente delle domande sul quinto, l’Italia.

Aggiornamento: alle domande risponde sinteticamente ma definitivamente un altro documento, originato dall’ambasciata americana a Bruxelles, in cui si fa riferimento all’eventuale rimozione delle armi nucleari nei suddetti paesi e in Italia.

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