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  • Venerdì 19 novembre 2010

27 dispersi in una miniera in Nuova Zelanda

Un'esplosione ha causato crolli e ha intrappolato i minatori, in cinque sono riusciti a uscire

In this photo taken on Feb. 22, 2008, men work on the air-flow system of Pike River Coal Mine mine near Atarau, New Zealand. An explosion ripped through the coal mine on Friday, Nov. 19, 2010, and around 30 workers were unaccounted for, police and the mining company said. (AP Photo/New Zealand Herald, Greg Bowker) NEW ZEALAND OUT, FAIRFAX AUSTRALIA OUT
In this photo taken on Feb. 22, 2008, men work on the air-flow system of Pike River Coal Mine mine near Atarau, New Zealand. An explosion ripped through the coal mine on Friday, Nov. 19, 2010, and around 30 workers were unaccounted for, police and the mining company said. (AP Photo/New Zealand Herald, Greg Bowker) NEW ZEALAND OUT, FAIRFAX AUSTRALIA OUT

Aggiornamento delle 13:25
A distanza di una decina di ore dall’incidente non ci sono ancora informazioni chiare sull’effettivo numero di minatori rimasti intrappolati nella Pike River Coal. La notizia di un morto non è stata confermata dalla società che gestisce la miniera, al lavoro sul posto con i responsabili dei soccorsi, giunti sul luogo per organizzare il recupero della trentina di minatori bloccati. Le autorità parlano ora di 27 dispersi, mentre altri cinque minatori sono riusciti a fuggire da un tunnel secondario e sono stati portati rapidamente in ospedale per le prime cure.

Stando alle ricostruzioni, poco prima dell’esplosione all’interno della miniera si sarebbe verificato un black-out. La mancanza di corrente elettrica ha fatto arrestare il sistema di ventilazione forzata all’interno dei tunnel, portando probabilmente all’accumulo dei gas. Una scintilla avrebbe poi innescato l’esplosione, causando seri danni a una galleria e bloccando il tunnel principale della miniera.

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In seguito a una violenta esplosione all’interno della miniera Pike River Coal sulla costa occidentale della Nuova Zelanda, un minatore è morto e una trentina risultano ancora dispersi. L’incidente si è verificato nel corso di una ispezione di sicurezza realizzata dai minatori in collaborazione con alcuni responsabili della miniera. Le autorità intervenute sul posto non hanno ancora confermato il decesso del minatore, ma secondo il New Zealand Herald un primo cadavere sarebbe stato portato da poco all’esterno della miniera.

Verso le tre e mezza del pomeriggio, le due e mezza del mattino in Italia, un elettricista è entrato nella miniera per controllare un’avaria al sistema elettrico e ha trovato il corpo di un operatore di una ruspa, sbalzato dall’esplosione a circa 1.500 metri dal macchinario che stava utilizzando. Pochi minuti dopo, un paio di minatori sono riusciti a uscire dalla miniera attraverso un percorso secondario e hanno fornito le prime informazioni ai responsabili dei soccorsi.

Stando alla ricostruzione di Gerry Brownlee, il ministro dell’energia, l’esplosione sarebbe avvenuta intorno alle 3:45 del pomeriggio e i contatti con i minatori coinvolti nell’incidente si sarebbero poi persi verso le 4:15. Non è ancora chiaro quali siano state le cause dell’incidente e non si conoscono nemmeno le condizioni di salute dei minatori rimasti intrappolati.

La miniera è dotata di un tunnel secondario di emergenza, costruito per offrire ai minatori una via di fuga nel caso in cui la galleria principale rimanga ostruita. Non è però detto che dalla posizione in cui si trovano i minatori possano raggiungere l’uscita di sicurezza.

La Pike River Coal si trova a una cinquantina di chilometri a nord-est di Greymouth, uno dei principali centri abitati della costa occidentale dell’Isola del Sud della Nuova Zelanda. La miniera è attiva dai primi mesi del 2008, produce mediamente un milione di tonnellate di carbone ogni anno e dà lavoro a 150 persone. Il giacimento ha materiale a sufficienza per garantire venti anni di estrazioni, condizione che rende la Pike River Coal la seconda più grande miniera di carbone della Nuova Zelanda.