Veltroni risponde a Ricolfi sulla Stampa

Sconfiggere Berlusconi e il berlusconismo, dice, ma anche costruire qualcos'altro

Walter Veltroni prosegue il lavoro di ritorno sulla scena della sinistra, anche sul fronte epistolare. Oggi la Stampa pubblica una sua lunga lettera di risposta a un commento di qualche giorno fa di Luca Ricolfi sul documento presentato dalla nuova corrente veltroniana del PD.

Caro direttore,
il Partito Laburista solo qualche mese fa ha perso le politiche in modo rovinoso.
Non è una eccezione, purtroppo. Il roll back della sinistra in Europa è clamoroso. In poco più di dieci anni sono passati alla destra Francia, Germania, Inghilterra, Italia e anche i Paesi scandinavi. Nel Vecchio Continente si affermano una nuova destra populista e persino forze dichiaratamente estremiste se non esplicitamente neofasciste. Il Labour Party ha scelto tra due belle, giovani, candidature separate, al traguardo, solo da un punto percentuale di differenza. David ha svolto la sua campagna richiamandosi alle intuizioni del New Labour di Tony Blair che fece voltare pagina agli inglesi dopo il lungo periodo thatcheriano. Suo fratello Ed è un uomo di forte cultura ambientalista, un elemento identitario che cresce nell’opinione pubblica europea, e forse più vicino di altri alle Unions. Ma parliamo, in ogni caso, di veri e coraggiosi riformisti, di vere culture della modernità e dell’integrazione. Lo dimostra la campagna elettorale fatta parlando ai giovani, nei social network, casa per casa. Non c’è nei fratelli Miliband, oggi personalità decisive del partito, nessuna tentazione di trovare testa all’indietro le risposte alle sfide difficili del pensiero democratico in una società globalizzata e parcellizzata. Il Labour si prepara così alla rivincita. In un Paese stabile, segnato dalla cultura dell’alternanza.

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