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  • Giovedì 9 settembre 2010

Il Riformista è in vendita?

Italia Oggi scrive che la famiglia Angelucci sta cercando un compratore, e che i contributi pubblici sono in dubbio

Le vicende del Riformista, complicate, Il Post le aveva raccontate qui. Il giornale ha un problema di copie, ha un problema di costi e ha un problema di contributi statali arretrati non ricevuti: i tre problemi insieme fanno un problemone, e ci sono stati già ridimensionamenti di pagine e collaborazioni in questi mesi.

Adesso, lo sostiene stamattina Italia Oggi, la famiglia Angelucci sarebbe intenzionata a vendere il quotidiano.

Sfumata l’ipotesi dell’acquisizione dell’Unità da Renato Soru e di una sua successiva fusione con il Riformista, la famiglia Angeliucci ha deciso di vendere anche se non ci sono ancora manifestazioni certe d’interesse. Il valore della testata di loro proprietà potrebbe aggirarsi intorno ai quattro milioni di euro

In effetti, gli Angelucci possiedono formalmente solo la testa del giornale, che è edito da una cooperativa: nei giorni scorsi si era parlato anche di un “affitto” della testata – gli Angelucci non vorrebbero togliere del tutto il piede dalla staffa – ma non è chiaro a chi potssa interessare una simile operazione. Secondo l’articolo di Italia Oggi, che annuncia una riunione del consiglio di amministrazione della cooperativa che gestisce il quotidiano per oggi, le cose sarebbero ulteriormente complicate da un’indagine della Guardia di Finanza per accertare l’idoneità a ricevere i contribuiti pubblici del Riformista e di Libero.

L’Agcom contesta un collegamento societario di fatto tra le due case editrici che fanno capo entrambe alla famiglia Angelucci, un collegamento che sarebbe lesivo della concorrenza. Se così fosse accertato, non potrebbero essere erogati i contributi

I contributi arretrati sarebbero 2,5 milioni di euro per il Riformista e 6 milioni per Libero, spiega l’articolo, che pubblica un nuovo dato sulla diffusione del Riformista: tremila copie vendute e settemila in abbonamento (lo stesso Italia Oggi aveva dato una stupefacente cifra di 1850, prima dell’estate).
Il cda di oggi dovrebbe discutere anche di ulteriori riduzioni di organico e di una riduzione del numero di pagine a 8, dalle 16 attuali.