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  • Mercoledì 9 giugno 2010

I paesi che ce l’hanno

Nel giorno delle sanzioni all'Iran, facciamo la conta degli stati che hanno la bomba atomica

Dodici nazioni favorevoli, Turchia e Brasile contrari, Libano astenuto. Così il Consiglio di sicurezza dell’ONU, dopo una lunga insistenza da parte degli Stati Uniti, ha approvato le sanzioni contro  l’Iran per spingere Ahmadinejad ad abbandonare il programma nucleare.

Come commentano sia il New York Times che il Guardian, quest’ultima tornata di sanzioni, ormai la quarta dal 2006, non è molto più dura della precedente. Colpite le banche, il settore energetico, la Guardia Rivoluzionaria — i Pasdaran — e in particolare la flotta iraniana, rea di controllare una buona fetta del contrabbando di armi del paese. Esteso anche il bando alla vendita di armi. È ormai dagli anni Cinquanta, poco dopo che il re Mohammad Reza Pahlavi prese il potere aiutato dalla CIA, che l’Iran cerca di ottenere la bomba, e aggiungersì così alla lista degli otto stati nucleari.

Cinque di questi sono aderenti al Trattato di non proliferazione, siglato da Stati Uniti, Gran Bretagna e Unione sovietica nel 1968 e al quale nel corso degli anni hanno aderito diversi altri paesi. Il trattato definisce stati “nucleari” quelli in possesso di armi al momento della firma e stati “non nucleari” quelli che ne sono privi: impone agli stati “non nucleari” di non procurarsi questo genere di armamenti e vieta agli stati “nucleari” di fornire loro la tecnologia necessaria a sviluppare gli armamenti. Gli stati nucleari sottoscrittori del trattato si impegnano inoltre a ridurre progressivamente l’entità dei loro arsenali: nel 1970 nel mondo erano presenti più di 38 mila testate nucleari, oggi ce ne sono più o meno 22 mila.

I cinque stati nucleari aderenti al Trattato di non proliferazione sono Stati Uniti, Cina, Russia, Francia e Gran Bretagna. Com’è noto, gli Stati Uniti sono stati i primi a dotarsi di armi nucleari, durante la Seconda guerra mondiale. La Russia arrivò qualche anno dopo, nel 1949, ma può vantarsi di essere il paese che ha testato la Tsar bomba, la bomba più potente mai esplosa sulla terra. La Gran Bretagna ebbe un ruolo già nello sviluppo della prima bomba, insieme agli Stati Uniti, e completò il suo primo test nucleare nel 1952. Tutt’ora gli armamenti britannici comprendono i missili nucleari sottomarini Trident, il cui costo esorbitante è stato uno dei temi di confronto della recente campagna elettorale. La Francia ha istituito un proprio programma nucleare a seguito della crisi di Suez, nella seconda metà degli anni Cinquanta. L’atollo Mururoa, nell’oceano Pacifico, è noto per essere il luogo in cui la Francia ha effettuato tutti i suoi esperimenti nucleari. La Cina, invece, ha testato la sua prima arma nucleare nel 1964, ed è l’unico stato nucleare a essersi impegnato pubblicamente a non usare mai armi nucleari per primo.

Ci sono tre paesi, poi, che sono in possesso di armi nucleari e non hanno aderito al Trattato di non proliferazione. C’è l’India, che ha fatto il suo primo test nel 1974 e il cui programma nucleare è stato a lungo segreto. C’è il Pakistan, la cui decisione di dotarsi di armamenti nucleari è stata in qualche modo conseguente alla decisione indiana: dopo oltre vent’anni di lavori e tentativi, i primi test nucleari pakistani sono stati condotti nel 1998. E mentre il resto del mondo cerca di limitare e ridurre gli arsenali, le dimensioni di quello pakistano sono in costante aumento. C’è la Corea del Nord, il cui programma nucleare è stato negli ultimi dieci anni al centro di un infinito tiro e molla con gli Stati Uniti e la comunità internazionale. Soltanto l’anno scorso, a maggio, un test nucleare nordcoreano dimostrò al mondo che – nonostante le voci su un ictus di Kim Jong-Il – il regime era in piena salute.

Infine, il caso Israele. Israele non ha mai fornito alcuna informazione sul proprio arsenale, rifiutandosi sia di confermare che di smentire le varie voci sul fatto che sia in possesso di armamenti nucleari. Nonostante questo, molti esperti stimano che sarebbe in possesso di almeno 400 armi termonucleari.

(foto di Cavin)