Eccone un’altra, e un’altra!

Fioccano le correnti nel PDL: ora c'è quella per convincere Fini e Berlusconi a far pace

Aveva iniziato il presidente della Camera Gianfranco Fini, a chiedere che venisse ufficializzata l’esistenza delle correnti all’interno del PDL: fu trattato come sappiamo dalla Direzione nazionale, che si concluse con l’editto che segue.

Le “correnti” o “componenti” negano la natura stessa del Popolo della Libertà ponendosi in contraddizione con il suo programma stipulato con gli elettori e con chi è stato dagli stessi elettori designato a realizzarlo attraverso il governo della Repubblica.

Nonostante il tono perentorio e minaccioso, pochi giorni dopo il ministro La Russa lanciò la sua corrente: ma era una corrente vicina al premier, volta a indebolire Fini, e quindi andava bene. Ieri ne è nata un’altra ancora.

Il suo promotore è il finiano Stefano Augello – sono sempre gli ex di AN a fondare le correnti – ma ne fanno parte anche diversi esponenti ex Forza Italia – Comincioli, Musso, Foti, Bergamini – nel tentativo di giocare tra i due schieramenti e magari contribuire a riavvicinarli. La nuova corrente si chiama Spazio aperto: il sito internet è ancora in alto mare, ma il suo promotore è un personaggio da tenere d’occhio: il giornalista del Foglio Claudio Cerasa lo ha definito “il finiano che parla più al telefono col Cav”.

Manco il tempo di leggere in giro della corrente di Augello, però, che scopriamo che un altro esponente del PDL – anche lui ex AN – avrebbe intenzione di fondare una corrente. Lui è Roberto Menia, la corrente si chiamerà “Area Nazionale” (i nomi cominciano a scarseggiare) e il Tempo la racconta in un modo bizzarro:

Sarà un progetto nazionale e al tempo stesso anche regionalizzato che così andrà in aperto contrasto con Generazione Italia, l’associazione lanciata da Italo Bocchino che proprio sabato dovrebbe riunire a Roma i primi mille amministratori aderenti. E anche la cifra politica sarà di segno praticamente opposto. Se quella di Bocchino doveva essere la corrente autonomista dell’area finiana, Menia si muove invece per rivolgersi direttamente al mondo ex An ed ex Msi che si sente smarrito dopo le rotture interne al centrodestra di questi ultimi giorni. L’operazione del sottosegretario all’Ambiente, inoltre, sarà sicuramente di marca finiana ma per nulla antiberlusconiana. Anzi. D’altro canto il deputato triestino ha incontrato appena ieri a pranzo Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli. E subito dopo Gianfranco Fini a Montecitorio. Ma non vuol dire che egli voglia assumere un ruolo di mediatore, di ambasciatore, di advisor tra le due parti. Tutt’altro.

Nazionale ma regionalizzato, finiano ma non antiberlusconiano, vicino a Berlusconi e Fini ma non mediatore. “Tutt’altro”.