Tristi Tropici
C’è ancora molto interesse per Mac Miller
Prima di morire giovanissimo era stato uno dei rapper più celebrati degli ultimi anni: da poco è uscito “Balloonerism”, il suo secondo disco postumo

Altri articoli su questo argomento
La reputazione della reputazione
«Dobbiamo fare a meno del nostro buon nome, come prescrive Rhett Butler in “Via col vento” o sporcarlo, come segnala il lamento di Cassio, sarebbe una mutilazione insopportabile? Gisèle Pelicot, con un gesto radicalmente e concretamente femminista, ha dichiarato l’intenzione di “far cambiare campo alla vergogna”»

Spiegare “Gli sdraiati” nel 2025
«È un romanzo, per dimensioni addirittura un romanzetto, ma soprattutto per colpa del suo fortunato titolo viene ininterrottamente tirato in ballo, da molti anni, come se fosse un severo saggio sui “giovani d’oggi”»

«Non stiamo insieme, è più una situationship»
Cosa si intende con la parola con cui da alcuni anni i più giovani descrivono un tipo di rapporto sentimentale piuttosto diffuso

Weekly Beasts
Una foca finita per sbaglio nella bocca di una megattera, ippopotami e uistitì pigmei, axolotl, bongo e gli altri animali fotografati in settimana

Il criptico discorso di Alessandro Giuli alla Camera

Chi è il corpo
«Ho l’impressione che fin da molto piccola una forma di stupore e di timore indicibile mi abbiano scortato ogni qualvolta allargavo l’esperienza del mio esserci fisico e materiale. Sono sempre io ad abitare sotto le mie anche, lo spartiacque oltre cui ho perso il controllo – non posso più camminare da ventidue anni – oppure sono come un’abusiva che occupa stanze in un condominio? Un condominio popolato da fantasmi, con porte e pareti che appaiono e scompaiono, rumori e voci senza una spiegazione. Una casa in cui spesso ho paura o sono in allerta, questo è per tre quarti il luogo che abito».

Post-election blues
«Il 6 novembre, nel frattempo, aveva fatto il suo corso. I risultati, se possibile, si erano fatti perfino peggiori (se siete pro-Trump ovviamente per voi quella è stata una gran giornata) come il mio umore. Per esorcizzare il disagio ho studiato la letteratura scientifica sulla depressione post elettorale di elettori francesi, tedeschi, dei Paesi Bassi, persino filippini (sull’Italia nulla, eppure di elezioni deprimenti ce ne sono state tante) che mi sembravano confermare l’ovvio: la gente in corrispondenza delle elezioni sta peggio perché è più agitata e chi perde sta male anche dopo. Ma c’era qualcosa che continuava a non tornare, qualcosa che non mi faceva sentire soddisfatta. Cos’era?»

In Austria Ultima Generazione ci ha rinunciato
Negli ultimi due anni il gruppo ambientalista aveva organizzato molte proteste, con scarsi risultati: ora non vede «più alcuna prospettiva di successo»

Il tasso di preoccupazione giovanile
«E insomma, detto che dell’ansia e dell’angoscia esistono declinazioni personali le più varie e le più diverse, a me piacerebbe saperne qualcosa di più: a che punto è il vostro nodo allo stomaco, ragazzi? Avete paura del futuro: poca, tanta o nella media?»

Gli spazi vuoti di “Paris, Texas”
Quarant'anni fa uscì un film di Wim Wenders citato e amato ancora oggi, fatto di deserti, silenzi e personaggi tristi

Perché i crostacei sì e gli insetti no?
Condividono molte caratteristiche anatomiche e fisiologiche, e hanno un sapore simile, ma quando si tratta di mangiarli subentrano altri fattori

Una canzone di Richie Havens
E pensieri da inizio vacanza

Come si capisce, da adulti, se un libro piacerà a un bambino
Secondo la giuria che assegna i premi della Bologna Children’s Book Fair la storia è fondamentale e non bisogna temere gli argomenti tristi: i funghi poi vanno molto forte

Ismail Kadare e il potere
«Era lo scrittore nazionale. E lo è tutt’ora. A chi gli ha chiesto il motivo della relativa libertà in cui i comunisti gli avevano consentito di lavorare, ha risposto: "Mi proteggeva la mia notorietà. Hanno detto, invece, che sono stato un protetto di Hoxha. È un’accusa ridicola. Se c’è qualcosa che mi ha difeso questa è stata, ripeto, la mia popolarità, in Albania come all’estero, e Hoxha, che non era uno sciocco, sapeva che per l’immagine di un Paese era più negativo mandare in carcere uno scrittore che massacrare gli abitanti di un villaggio…" Di Enver Hoxha, Kadare, dopo la caduta del comunismo, ha scritto che era “pazzo”, "crudele, ma forse più ottuso che crudele, assurdo di un’assurdità metafisica". Eppure nel 1988 definì il libro Il nostro Enver "Uno dei libri più importanti di storia politica che sia stato pubblicato nel nostro Paese nell’epoca del socialismo"»

In Sicilia si producono sempre più frutti tropicali
I cambiamenti del clima hanno reso possibile e vantaggiosa la coltivazione di manghi e caffè, racconta un articolo del nuovo The Passenger

Una canzone di Harold Melvin & The Blue Notes
Chissà cosa direbbe Teddy Pendergrass

La storia dietro il nuovo romanzo di Gabriel García Márquez
“Ci vediamo in agosto” è uscito per volere dei figli dieci anni dopo la morte dello scrittore colombiano premio Nobel, che aveva chiesto di non farlo pubblicare

Perché non ricordiamo Gabriella Ferri
«Lei era Roma per me: sorrideva pur essendo triste, gli occhi bistrati e chiarissimi. Il suo corpo mi pareva il corpo della città. Era facile riconoscerla nelle sue canzoni, era evidente che le paillettes e i foulard, gli abiti fuori misura coincidessero con le contraddizioni e la pietas della città. La tragedia della donna che si butta nel Tevere per un amore finito in "Barcarolo romano" racconta lo stesso fiume che abbraccia l’Isola Tiberina e l’ospedale Fatebenefratelli, dove sono nate generazioni di romani. A me sembra che finché Roma è rimasta "india, pigra e furba" come il padre di Gabriella Ferri, lei, come tutte le maschere, non ha avuto bisogno di presentazioni perché il luogo da cui veniva era la sua vera identità. Ma dopo l’inizio e la consacrazione, è arrivata la consapevolezza, il timore di ritrovarsi alla fine di un percorso»
