Google fa di tutto per non farci lavorare
Nuove funzioni permettono di sfidarlo a tris e sentire i versi degli animali; e presto arriveranno altri modi per perdere tempo

Nuove funzioni permettono di sfidarlo a tris e sentire i versi degli animali; e presto arriveranno altri modi per perdere tempo

Un video di DaveHax riassume un po' di strategie e tecniche per essere sicuri di battere il proprio avversario a tris.

Michele Ainis critica duramente l'abitudine italiana di riempire di commi le leggi e ricorda quella volta che ne furono inseriti 1365 in un solo articolo

Racconto dei primi e degli ultimi anni di carriera dell'uomo considerato il miglior tennista di sempre

Sì, secondo il New York Times, che cerca di spiegare il successo di recenti film che ruotano attorno a personaggi femminili

Chomp è un gioco goloso in cui si mangia man mano una tavoletta di cioccolato. La strategia ottimale per giocarci è sconosciuta, ma si sa chi vincerà se entrambi gli avversari operano al loro meglio: uno dei soliti trucchetti dei matematici per dire le cose senza saperle.

Google compie 19 anni e li festeggia con un doodle che permette di giocare alla ruota della fortuna


Il 4 dicembre 1991 fallisce Pan American Airways, meglio conosciuta tra gli intimi come Pan Am

È l'Arowana asiatico, un pesce a cui si fanno operazioni di chirurgia estetica e per il quale c'è chi paga decine di migliaia di euro

Il Piccolo Principe, il nuovo di Tim Burton, uno che fonde Jane Austen e gli zombie, e lo spin off di Harry Potter sceneggiato da J. K. Rowling

Esce nei cinema stasera, ma è il terzo film di una saga con una storia parecchio complicata e di cui è facile aver perso il filo

I programmi televisivi a premi più popolari si basano ormai sulla fortuna o sull'istinto, apprezzati per come sanno intrattenere un pubblico trasversale

Possono essere utilissimi: decine di studi mostrano che le parti del cervello stimolate dai giochi sono esattamente quelle che determinano sintomi di ansia e depressione

“Balatro” ricorda il poker ma c'entra fino a un certo punto, e non c'è l'azzardo: eppure una volta che ci si entra è difficile uscirne


Se vi piacciono i fratelli Coen decisamente sì, perché è uscito "Ave, Cesare!", e anche se vi piace Brizzi o la saga di "Divergent"

«Sospetto che annotare le frasi sentite in giro abbia a che vedere con un’insofferenza più o meno cosciente verso l’insieme dei gesti che più ci ritroviamo a fare oggi: condividere, recensire, produrre contenuti, dire la nostra, esserci. Mi piace la non intenzionalità di una frase ascoltata per caso, la sua aleatorietà, il fatto che sia nel mondo reale e non su uno schermo, che in qualche modo registri il presente e l’aria che tira senza pretendere di spiegarli, di imporli, di filtrarli attraverso una visione. Mi piace che richieda attenzione, una certa disposizione all’ascolto. Che sia fine a sé stessa, ma in qualche modo anche utile a qualcos'altro, se siamo pronti a ricordarla, a darle retta»

«Oggi sembra strano pensarlo ma furono molto importanti per l'immaginario culturale delle generazioni di ragazzi e ragazze che ci giocarono: il Monòpoli contribuì a formare la nostra idea della città, il Risiko! quella della guerra, la Barbie (e Ken) quella della donna e dell'uomo, come dimostra il successo mondiale del film di Greta Gerwig. Qualche anno fa ho scoperto che un unico filo univa tutto quanto, e portava direttamente al centro di Milano, in una casa, guarda caso, in via dei Giardini, dove abitava un certo Emilio Ceretti, l’uomo di cui nessuno oggi ricorda il nome che importò in Italia i giochi in scatola e la bambola più importanti del Novecento»
