sabir
I pirati del Mediterraneo
«Da ragazzino negli anni novanta avevo il sogno di fare un giorno il periplo del Mediterraneo, non sapevo che le instabilità politiche si sarebbero moltiplicate. Oggi un viaggio di quel tipo sarebbe impensabile. Mi sono rifatto seguendo le rotte dei corsari. Sulla mia scrivania, per tanti anni, ho tenuto una grande mappa satellitare del Mediterraneo su cui, quando potevo, riposizionavo segnalini per aggiornare gli spostamenti delle navi. Ci sono voluti quasi sei anni per arrivare a un database di circa novemila fatti citati nei vari libri di storia o nei lavori di ricerca accademica»

La lingua di mezzo
«Succede qualcosa all’italiano, quando a usarlo è una persona che non è nata e cresciuta parlandolo e scrivendolo. Per queste persone l'italiano è una terra straniera in cui si muovono da intrusi. Ma questo vale anche nel senso contrario: da un certo punto in poi, anche l’italiano vive in loro come un intruso. Di certo questa presenza straniera cambia il loro mondo, ma anche quello di chi ha l’italiano come lingua madre».

Padri di noi, ki star in syelo
Ogni volta che una barca piena di persone affonda nel Mediterraneo – o affonderà, conferme per l'ultimo naufragio mentre scrivo non ce ne sono ancora [Continua]

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