elie wiesel
È morto Elie Wiesel
Raccontò la sua esperienza di sopravvissuto all'Olocausto nel famoso "La notte" e vinse il Nobel per la pace nel 1986: aveva 87 anni

Altri articoli su questo argomento
Il film che cambiò la percezione sulla guerra nucleare
“The Day After” fu trasmesso in tv quarant’anni fa e stimolò un dibattito sulla peggiore evoluzione possibile della Guerra fredda

Quelli che lo avrebbero meritato, il Nobel
Domani a Oslo si assegna il premio Nobel per la pace del 2010

Il più grande truffatore del secolo
Bernard Madoff fu arrestato cinque anni fa: con il più grande "schema Ponzi" della storia rubò ai suoi investitori 65 miliardi di dollari

Unicità e comparabilità
Amàn, consigliere del Re di Persia Assuero, tramando per liberarsi degli ebrei, convinse il Re a ucciderli tutti [Continua]

La vittima è l’eroe del nostro tempo
«Il 3 ottobre ricordiamo i morti. Ma non ci chiediamo mai chi siano quelle vite. Compassionevoli, non essendo riusciti a salvare quelle vite, abbiamo istituito per loro una giornata del ricordo, perché dobbiamo rievocare, serbare memoria affinché non si ripetano le tragedie del passato, ci ammonisce la storia. Compassionevoli tendiamo la mano ma non abbiamo un progetto comune del bene da condividere. Abbiamo imparato a memoria la poesia, ma non l’abbiamo capita»

9 cose successe nel 2016 nel mondo dei libri
Mondadori ha venduto Bompiani e Marsilio, sono usciti libri attesi da tempo, e il progetto di un libro per bambine ha raccolto 400mila euro su Kickstarter

Il problema della filantropia
Non è la beneficenza in sé ma le relazioni di subordinazione che tende a instaurare, indebolendo le istituzioni democratiche, scrive il New Yorker

Come filmare la Shoah
«La storia del cinema sui campi di sterminio e le discussioni che ne sono seguite tentano di rispondere a domande complesse e universali, sul nostro rapporto con il male e la sua rappresentazione: è lecito mettere per immagini la Shoah? E come farlo senza spettacolarizzare o edulcorare la morte di massa? Quando mostrare diventa troppo? È giusto rielaborare in forma narrativa la realtà? È accettabile che parli di Auschwitz chi non ha vissuto quell’orrore? Alcune di queste domande sono antiche come l’umanità, e valgono anche oggi»
