comic republic
Sentiremo parlare della «Marvel africana»
Le storie di supereroi della casa editrice nigeriana Comic Republic stanno attirando l'interesse dei lettori occidentali e degli studi di Hollywood

I fumetti di supereroi africani
Li disegna e produce una startup di Lagos, si scaricano gratis, stanno avendo un certo successo (non solo in Africa)

Altri articoli su questo argomento
Taylor Swift si è ripresa tutta la sua musica
Ha comprato i diritti dei suoi primi sei album, che aveva iniziato a reincidere, chiudendo così una lunga disputa

Che storia ha la Festa della mamma
Si celebra ogni anno la seconda domenica di maggio, ed è associata ad alcune attiviste pacifiste statunitensi vissute tra Ottocento e Novecento

Il mezzo album mezzo fumetto di Caparezza
“Orbit Orbit” è sia un graphic novel sia un disco del cantante pugliese che da oltre vent'anni sta con un piede nell'hip hop e uno fuori

Hollywood non sa più usare le star per promuovere i film
I casi recenti di Sydney Sweeney, Dwayne Johnson e Bruce Springsteen hanno dimostrato che non bastano più ad attrarre il pubblico

Per i Fantastici Quattro è la volta buona
Dopo una lunga storia di produzioni sfortunate sul gruppo di supereroi Marvel, è finalmente uscito un film che sembra riuscito

Non sapete cosa sia la precisione se non conoscete i fact checker del New Yorker
La rivista più autorevole del mondo ha raccontato storie e aneddoti su uno dei motivi per cui è considerata tale: la squadra che evita gli errori

Guida al festival di Cannes
Alla 78esima edizione che comincia oggi ci saranno i fratelli Dardenne, Ari Aster, Wes Anderson, Julia Ducournau e un red carpet ancora più regolamentato

La saga fantasy più venduta in Italia non è proprio fantasy
È uscito l'atteso terzo libro della serie bestseller di Rebecca Yarros, che funziona su TikTok e tra i giovani perché è soprattutto una storia d'amore

L’inventore dei graphic novel
Negli anni '70 Will Eisner sfruttò le potenzialità del fumetto come pochi prima di lui, dandogli una dignità narrativa a quei tempi inimmaginabile

Celebripost
Con Matt Damon, Casey Affleck, Vanessa Kirby, Pedro Pascal, Florence Pugh e quelli passati alle Olimpiadi

Anonima calligrafi
«Le mie lettere avevano qualcosa che non andava: troppo rudi, approssimative, irregolari e senza ritmo. Avevo cercato online la parola “calligraphy” per tentare di correggerle. Cinque ore dopo ero ancora davanti allo schermo, a guardare video di calligrafia su YouTube. Ho iniziato così, da autodidatta, accumulando tecniche e conoscenze casuali per quasi tre anni. E poi la mia fidanzata mi ha fatto un regalo. Altri sette anni, decine di corsi, centinaia di blocchi e migliaia di penne dopo, continuo a studiare e praticare. Ho dedicato alla calligrafia una quantità di soldi, tempo, energia, passione e ore di sonno che fa impallidire qualunque altra passione. E in cambio non ci ho ancora guadagnato manco di riuscire a scrivere bene la lettera “u”»

Negli Stati Uniti anche gli attori dei videogiochi scioperano
Dai doppiatori a quelli che fanno da base per i movimenti dei personaggi chiedono che sia regolamentato l'utilizzo dell'intelligenza artificiale da parte delle società di produzione

Un videogioco in cui esplorare il mondo di Star Wars
“Outlaws” è prodotto da Ubisoft ed è il primo del suo genere tra i molti dedicati alla saga di George Lucas

È morto il cane protagonista del meme “doge”

Il ritiro di uno dei manager musicali più influenti al mondo
Negli ultimi anni Scooter Braun è stato una figura centrale dell'industria musicale, noto per i cantanti che lanciò ma anche per una accesa disputa con Taylor Swift

Da dove arriva la Festa della mamma
Si celebra ogni anno la seconda domenica di maggio, e tradizionalmente viene associata ad alcune attiviste pacifiste statunitensi che tra Ottocento e Novecento iniziarono a celebrare il ruolo delle madri nella società

E vabbè
«La prima apparizione sulla "Stampa” giunge a noi in prima pagina il 30 aprile 1955, il giorno dopo l’elezione di Giovanni Gronchi a presidente della Repubblica. Fino agli anni Ottanta l’uso resta sporadico, poi, magicamente, con la seconda Repubblica, si apre una breccia e il “vabbè” esonda senza più freni. Stefano Bartezzaghi ci vede un segno dello strapotere del romanesco. Michele Masneri pure. E vabbè»
