casa gramsci
Un’Italia senza immigrati?
La proposta sull’immigrazione di Luigi Manconi e Valentina Brinis, nel libro Accogliamoli tutti

Altri articoli su questo argomento
W le scritte sui muri
«Sono paesaggio, lo sono diventate. Le persone non si orientano con la segnaletica, si orientano con gli edifici»

Quando Elsa Morante «diventò un mito»
Cioè quando uscì “Il mondo salvato dai ragazzini” e sembrò prevedere i movimenti del 1968, racconta Ludovica Lugli nel libro "Le chiavi magiche"

La chiglia che abbiamo costruito
«Stiamo in bilico tra una intelligenza scaduta e un’altra ancora non adulta, che tarda ad arrivare. Anche per questo, oggi, la scelta sul vaccino sta assumendo questi toni drammatici: casca in pieno nel bel mezzo di un solenne crepuscolo degli dei, e diventa così, immediatamente, scena madre di un finale tragico. Difficile mantenere lucidità e misura»

Natalia Ginzburg, Wittgenstein e le “parole-cadaveri”
«In un articolo pubblicato sull’“Unità” il 29 maggio 1989, Ginzburg cita Wittgenstein e fa una serie di esempi: da una parte ci sono “non vedente”, “non udente”, “anziano”, “colf”, “operatore ecologico”, “persona di colore”; dall’altra: “cieco”, “sordo”, “vecchio”, “donna di servizio”, “spazzino”, “negro”. Le prime sono parole-cadaveri, le seconde parole della realtà. Quell’articolo è stato usato più volte proprio dai critici del politicamente corretto. Ma la citazione è immaginaria»

L’epopea delle 150 ore
«All’inizio tutto è sperimentale, si fondono il desiderio di riscatto personale e la necessità di studiare per contribuire alle rivendicazioni collettive. Le classi si riempiono, prima di operai, e poi di disoccupati e di casalinghe, moltissimi sono i militanti. I corsi si moltiplicano, nella scuola pubblica, nelle università. Per molte donne le 150 ore diventano l’occasione per organizzare gruppi d’autocoscienza, per avvicinarsi a testi e pratiche femministe»

Acqua passata

I giornali di Adele Cambria
Il racconto delle eccezionali esperienze professionali e umane della giornalista morta ieri a 84 anni, tratto dalla sua autobiografia

Il passato fino a un certo punto

In Nepal, prima della rivoluzione
«La prima volta che ci sono venuto, nel 2001, i ricchi non esistevano o quasi. C’era solo il re con la sua corte. Al terzo viaggio ho deciso che volevo andare a conoscere i guerriglieri maoisti. Un giorno sono salito su un tuktuk a pedali e il conduttore ha cercato l’indirizzo su Google Maps»

Un paese in cerca di guru
Le storie dei successi di di Saviano, Petrini, Camillleri, Mauro Corona, Allevi e Grillo nel libro di Alessandro Trocino

Noi della questione meridionale
E allora, questo riscatto? A che punto è? Che facciamo? [Continua]

Alcuni quesiti del concorso scolastico fra errori e strafalcioni
Andiamo per gradi, cominciando dagli strafalcioni [Continua]

Elogio dei riformisti
Roberto Saviano recensisce un saggio su Gramsci e Turati e ne approfitta per una riflessione attuale e oggi piuttosto controcorrente sulla sinistra

Perché “l’Unità” se l’è presa col “Fatto”
Il giornale ha pubblicato diversi comunicati interni con proteste e accuse incrociate per un articolo sul Fatto Quotidiano di ieri intitolato «L’Unità da Gramsci a Lavitola»

Matteo Renzi sulla nuova l’Unità: «Stiamo vedendo con Cuperlo alcune idee bislacche»
Il presidente del Consiglio e il deputato del PD avrebbero «alcune idee bislacche» sul giornale fondato da Antonio Gramsci

Stefano Fassina e la nuova Unità
Ha chiesto di togliere la scritta "fondato da Antonio Gramsci" dopo un titolo piuttosto critico sul governo greco

I tre compiti di Gramsci

Il Gramsci di Luca e Paolo
Dal palco di Sanremo, un secolare attacco agli "Indifferenti"
