antropologia filosofica
La tecnologia va troppo veloce rispetto all’evoluzione?
La teoria del “disallineamento evolutivo” attribuisce diverse forme di disadattamento alla variazione di quantità e intensità degli stimoli ambientali nella modernità, ma presenta dei limiti

Altri articoli su questo argomento
Il Museo Lombroso vuole spiegare quanto Lombroso avesse torto
Nonostante le periodiche proteste, l'esposizione è pensata per contestualizzare le sue confutate teorie sull'aspetto fisico dei criminali

Quella dannata mela
Un nuovo saggio di Gianluca Briguglia si chiede cosa ci sarebbe successo "se Adamo ed Eva non avessero peccato"

L’antico vizio di togliersi la coppola
Un'intervista allo storico dell'agricoltura Alfonso Pascale, per capire meglio com'era il contadino di una volta [Continua]

Milano al tempo del coronavirus
Nel IV secolo d.C., Milano era stata decimata dalla peste: la popolazione posta in quarantena; chiuse le vie d'accesso e limitati gli scambi commerciali [Continua]

L’incredibile Hercule Florence
«Nel frontespizio di "Photographie où Imprimerie à la lumière", quella parola mai usata e così importante appare accanto ad un’altra parola, “découverte”, “scoperta”, che in un secondo tempo è stata cancellata con una riga orizzontale. Leggere per prima quel manoscritto e trascriverlo, ripercorrere il viaggio in Amazzonia, partecipare ai drammi e ai tormenti di Hercule Florence, ai suoi ragionamenti che scorrono come un flusso di coscienza, poter essere parte di quel momento storico, vedere come nasce un’idea, come si forma un’intuizione geniale originata dal bisogno, mi ha calato in una dimensione di privilegio assoluto»

La bambina filosofica di Vanna Vinci
Un nuovo libro di Bao Publishing con le perle-di-saggezza (propria o altrui) di un personaggio molto particolare

La divisione filosofica che agita la Silicon Valley
La crisi di OpenAI è legata a un contesto di forte contrapposizione tra chi è ottimista sull'intelligenza artificiale e chi molto preoccupato

Il primo trailer di Zoolander 2
Con Zoolander che pone una domanda filosofica sull'origine della vita a una voce robotica alla Stephen Hawking

Le forme del complotto
«Molti credono alle teorie del complotto perché vogliono pensare che se non ci fossero i “cattivi”, allora andrebbe tutto bene. Chi non ci crede, invece, deve ammettere che le cose brutte avvengono per caso o perché la realtà è complicata. Tutto questo, però, non ci dice come mai la nostra mente sembra predisposta a interpretare il mondo con gli occhiali del complottismo, anziché con quelli del buon senso. Per capirlo, dobbiamo fare appello alla psicologia, all’antropologia e alla biologia. E perfino all'evoluzionismo»

La casa museo di Emanuele Severino è più di una casa museo
Si trova a Brescia e ci visse il noto filosofo morto nel 2020: i figli l’hanno trasformata in un centro studi per promuovere la ricerca filosofica

Gli economisti vogliono occuparsi di tutto
Dalla psicologia all'antropologia, negli ultimi decenni hanno sfruttato i loro metodi e modelli per espandersi in altri campi, pestando un po' di piedi

Il sangue donato è un regalo o un bene?
Nei decenni la risposta a questa domanda è dipesa da variabili storiche, economiche e sociali, e cambia ancora da paese a paese

Perché alcuni cibi ci disgustano?
E perché ad alcune persone succede più che ad altre? In parte è per una funzione evolutiva di difesa, ma c’entrano anche altri fattori

La puntualità è un concetto relativo
Le culture “policroniche” e “monocroniche” si distinguono per come intendono il tempo, e a volte fanno fatica a capirsi

Piangere serve a qualcosa?
Il pianto emotivo è una cosa tipicamente umana: secondo vari studi serve a ripristinare un equilibrio, ma non è detto che faccia stare meglio

A cosa servono i rituali
Diverse ricerche recenti hanno misurato e descritto gli effetti psicologici e fisiologici di gesti apparentemente privi di senso ma legati a bisogni umani fondamentali

Gli alberi “umani” del carnevale di Satriano di Lucania
In un piccolo borgo montano della Basilicata, il rumìt e altre suggestive maschere sono al centro di un tentativo di rivitalizzare antichi rituali

Il successo dell’espressione “nonluogo”
Introdotta nel 1992 dall’antropologo Marc Augé per descrivere spazi impersonali e alienanti, è entrata in poco tempo nel linguaggio comune
