aldo manuzio
L’uomo che ha inventato i libri piccoli
Nacquero a Venezia, nel Cinquecento, già perfetti, e da allora non cambiarono mai, come racconta una mostra su Aldo Manuzio

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Illazione
Chi fa un’illazione, più che formulare un’ipotesi o fare una supposizione, trae piuttosto, da quel ragionamento o argomento, conseguenze ingiustificate, indebite o affrettate [Continua]

Elogio della lentezza veloce
Si apre oggi a Riva del Garda il Congresso di Slow Food. Ho incontrato questa organizzazione alcuni anni fa grazie un suo simpatico dirigente sardo, dolce e intelligente, che incarna bene una filosofia della vita fatta di rispetto, amore per le cose buone e belle [Continua]

Aristotele e Zuckerberg
Lo scandalo di Cambridge Analytica e le scuse di Zuckerberg mi fanno venire in mente Aristotele [Continua]

Cos’è il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci
Non c’entra nulla col thriller di Dan Brown: alle Scuderie del Quirinale potete vederne una parte fino al 30 giugno

Perché i libri sono a forma di libri
Sono tutti rettangolari e rispettano proporzioni molto simili: c'entra come siamo fatti noi che li leggiamo, ma anche la matematica e l'editoria

Perché tutti i libri italiani sono in Garamond
La storia del carattere tipografico inventato nel Cinquecento che col passare del tempo è diventato lo standard dell'editoria

Forse i refusi non sono un porblema
Diamo troppo peso a come scriviamo: sbagliare non è sintomo di ignoranza o stupidità, sostiene un giornalista del New York Times

Breve storia del segnalibro
Un estratto da un libro appena uscito che la racconta: si parla di Perugina, don Abbondio e delle foglie infilate tra le pagine da D'Annunzio

Da dove vengono i libri tascabili
Nonostante il nome, le dimensioni non c'entrano: sono quelli su cui gli editori guadagnano di più, e nel tempo la loro funzione è molto cambiata

I bambini del dottor Korczak
Le utopie, scriveva Elias Canetti, hanno un che di dimesso che fa sì che gli uomini ne siano respinti. Non quelle pedagogiche: a volte viene il sospetto che i pedagoghi siano i veri rivoluzionari [Continua]

L’Orlando furioso ha 500 anni
Storia di come Ariosto lo scrisse, lo promosse, di quante copie stampò e come riuscì a venderle

La punteggiatura:
«Oggi se ne sta lì come la segnaletica stradale, non ci facciamo caso, ma esiste da pochissimo tempo. Scriviamo da seimila anni (minuto più, minuto meno) e usiamo i “segni paragrafematici”, come dicono i linguisti, solo da duemila e quattrocento. I greci erano svogliati e la adoperavano in modo incerto. I romani non la usavano per nulla. Al tempo di Dante c’erano i glifi che oggi ignoriamo, estinti come dinosauri: il doppio punto, il punto mobile, la virgola alta. Fourier pretendeva quattro tipi di virgole. Questo è un breve prontuario di ciò che ne resta. Prendiamo la virgola per esempio,»
