
Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).
Scartare di lato
Michele Serra ha un trucco dialettico che padroneggia infallibilmente [Continua]

La scienza conferma
«Anche la scienza conferma: chi legge libri è più felice». Fonte della notizia: una ricerca pagata dal gruppo editoriale GEMS, che vende libri [Continua]

Paura e zizzania
Per alcuni giornali italiani sono i principali criteri di scelta delle titolazioni degli articoli [Continua]

Retrocassa
La prima cosa che scopri, quando esce un tuo libro, è che un libro nuovo sta in zone visibili della libreria per pochissimi giorni [Continua]

Lede il decoro
Se questa notizia fosse uscita un anno prima, il mio libro sulle dinamiche per cui nei giornali italiani si pubblicano tante notizie false nella totale indifferenza alla questione sarebbe stato del tutto superfluo [Continua]

La coscienza del mondo Franzen
Una delle cose più anacronistiche e assurde dei funzionamenti delle nostre società è il meccanismo della firma personale a garanzia di qualsiasi cosa, quella con la penna. [Continua]

Classici minori
Ecco la notizia perfetta per il dibattito sulla mediazione tra la letteratura di qualità e il successo commerciale [Continua]

I gufi di Marino
Ignazio Marino ha accumulato atteggiamenti e cose dette che hanno generato antipatie, imbarazzi, braccia cadute, dubbi, in molte persone [Continua]

Punti critici
Qualche settimana fa sul sito del New York Times c'erano delle interessanti riflessioni sul ruolo e sul senso dei "critici" letterari, nel 2015 [Continua]

In poche parole
Non c’è un “manuale di stile”, al Post: le scelte di linguaggio e scrittura – un misto di rigori supponenti ed eccezioni libertarie – sono il risultato di una serie di precedenti e giurisprudenza che si forma via via di caso in caso [Continua]

Fa’ qualcosa
Chi dice che non esistano più destra e sinistra, e chi dice che esistono ancora eccome e le usa tuttora come metro [Continua]

Cose che odio negli alberghi
A otto anni dalle immortali considerazioni “Cose che odio negli aeroporti“, voglio celebrare con una nuova lista scorbutica e capricciosa, più adeguata al tempo che passa [Continua]

La band con cui si fanno le canne i primi ministri
A Natale del 1980 io e mio fratello ci facemmo regalare da qualche parente “Paris” dei Supertramp. Avevamo 16 e 14 anni, allora un doppio disco era una spesa onerosa [Continua]

Senza se e senza e
I titoli che cominciano con "E..." o "Se...", sono ormai da tempo un tratto peculiare e molto preso in giro del repertorio dei giornali italiani [Continua}

Vivere con i migranti
Sembra che ci siano anche due grossi ostacoli psicologici che complicano lo sforzo di affrontare la questione, già molto complicata di suo [Continua]

Edwin Moses
Per quasi dieci anni tra i Settanta e gli Ottanta non smise mai di vincere [Continua]

Dicesi vertice
In un primo tempo la parola che indica esattamente e chiaramente una cosa è occasionalmente sostituita da un'altra [Continua]

Il fottuto storytelling
Le ragioni per cui la scrittura giornalistica italiana è diventata così povera, banale, conformista e così poco “giornalistica” sono, pare a me, fondamentalmente due [Continua]

Invia l’estratto
Una delle mie funzioni preferite di Amazon – intanto che si discute se sia un’azienda demoniaca e vessatoria o no – è il download gratuito delle prime venti-trenta pagine di un libro [Continua]

Ricordati di me
Sono finito su questo post di quattro anni fa e scorrendolo ho scoperto con qualche commozione che il primo commento era di Stefano Bonilli. Bonilli è morto un anno fa in questi giorni, qui è detto chi era. [Continua]
