I leader di Polonia, Slovenia e Repubblica Ceca sono arrivati a Kiev

I leader di Polonia, Slovenia e Repubblica Ceca sono arrivati a Kiev

Martedì pomeriggio i leader di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia sono arrivati in Ucraina per incontrare il presidente Volodymyr Zelensky in rappresentanza del Consiglio Europeo, come annunciato in mattinata. La delegazione è composta dal primo ministro ceco Petr Fiala, dal primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, dal vice primo ministro polacco Jarosław Kaczyński (che è anche il capo del partito di governo e la figura politica più influente della Polonia) e dal primo ministro sloveno Janez Janša.

Al momento non è chiaro che cosa farà esattamente la delegazione, ma nel tardo pomeriggio Morawiecki ha pubblicato su Twitter alcune foto del gruppo, che è arrivato a Kiev e non sembra ancora aver avuto modo di incontrare Zelensky. Nel suo post Morawiecki ribadisce che l’Unione Europea sostiene l’Ucraina e dice che «è qui, in una Kiev consumata dalla guerra, che si sta facendo la storia. È qui che la libertà combatte contro il mondo della tirannia. È qui che il futuro di tutti noi resta sospeso».

Una donna ha interrotto un telegiornale della TV di stato russa protestando contro l’invasione dell’Ucraina

Una donna ha interrotto un telegiornale della TV di stato russa protestando contro l'invasione dell'Ucraina

Una trasmissione in diretta di Russia 1, il principale canale televisivo della rete pubblica russa VGTRK, è stata interrotta da una donna che protestava contro l’invasione dell’Ucraina. La donna aveva con sé un cartello su cui si legge, in russo e inglese, «No alla guerra, stop alla guerra. Non credete alla propaganda, vi stanno mentendo»; e più sotto «russi contro la guerra». L’agenzia di stampa russa TASS dice che la donna potrebbe subire una sanzione amministrativa e qualche giorno in prigione per la protesta.

La donna che ha interrotto il telegiornale si chiama Marina Ovsyannikova e fa parte della redazione del telegiornale di Russia 1. Prima di interromperne la trasmissione aveva realizzato un video per spiegare meglio le ragioni del suo gesto:

Quello che sta succedendo in Ucraina è un crimine. La Russia è l’aggressore in questo caso. E la responsabilità dell’aggressione è riconducibile alla coscienza di un singolo uomo: Vladimir Putin.
Mio padre è ucraino, mia madre russa, e non sono mai stati nemici. La collana che indosso è un simbolo del fatto che la Russia deve immediatamente mettere fine a questa guerra fratricida. I nostri popoli fratelli devono poter fare la pace.
Sfortunatamente ho passato molti degli ultimi anni a lavorare per Russia 1, facendo propaganda per il Cremlino, e me ne vergogno profondamente. Mi vergogno per aver permesso che dalla TV venissero trasmesse menzogne. Mi vergogno di aver permesso la trasformazione in zombie dei cittadini russi. Siamo stati in silenzio nel 2014, quando tutto è cominciato. Non abbiamo protestato quando il Cremlino ha avvelenato Navalny. Abbiamo osservato in silenzio questo regime disumano, e basta. E ora il mondo intero ci ha girato le spalle. E nemmeno le prossime dieci generazioni riusciranno a lavare la macchia di questa guerra fratricida. Noi russi siamo un popolo intelligente, un popolo che pensa. Solo noi abbiamo il potere di fermare questa follia. Andate a protestare. Non abbiate paura di nulla. Non ci possono rinchiudere tutti.

– Leggi anche: I media russi che chiudono perché non raccontano la guerra come vorrebbe il governo

La foto della bambina ucraina col fucile e il lecca-lecca era in posa

La foto della bambina ucraina col fucile e il lecca-lecca era in posa

Nei giorni scorsi è circolata sui social network, e ripresa da vari giornali italiani, una foto pubblicata dal fotografo amatoriale ucraino Oleksii Kyrychenko che mostra una bambina seduta sul cornicione di un palazzo fatiscente. La bambina imbraccia un fucile e sembra fare la guardia all’edificio, succhiando un lecca-lecca. La foto è effettivamente piuttosto potente: è stata ripresa fra gli altri dall’ex presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, e messa in prima pagina dalla Stampa.

In realtà l’immagine è meno genuina di come sembri: Kyrychenko, un ingegnere di Kiev appassionato di fotografia, ha spiegato che la bambina in questione è sua figlia, che due giorni prima dell’invasione russa dell’Ucraina si era prestata come soggetto per una serie di foto in posa. «Il fucile è mio, mia figlia non sa sparare: ha nove anni. E ovviamente il fucile non era carico mentre le scattavo le foto», ha aggiunto Kyrychenko in un post successivo su Facebook, in cui ha precisato alcune informazioni riguardo alla foto.

 

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