«Premi Oscar conclusi senza incidenti: 1»

«Premi Oscar conclusi senza incidenti: 1»

Negli ultimi anni condurre la cerimonia degli Oscar è diventato un compito insidioso. Tra le restrizioni per la pandemia, le polemiche sul passato di certi possibili conduttori e altri imprevisti, specialmente in diretta, portare a termine una cerimonia senza incidenti sembra essere diventata un’impresa. Gli Oscar di stanotte sono stati presentati da Jimmy Kimmel, che lo aveva già fatto altre due volte, nel 2017 e 2018. Kimmel non si è visto molto sul palco dopo il monologo iniziale, e quando si è visto ha scherzato sull’episodio che tutti ricordano dall’ultima edizione: lo schiaffo in diretta di Will Smith a Chris Rock. Al termine della diretta si è poi fatto seguire dalle telecamere dietro le quinte, dove ha aggiunto un “1” a un cartello che indicava ironicamente le edizioni degli Oscar concluse senza incidenti.

Anche Kimmel aveva dovuto gestire un imprevisto in diretta, peraltro alla sua prima conduzione agli Oscar. Nel 2017 il premio più ambito della serata, quello al miglior film, fu erroneamente assegnato a La La Land. Solo dopo alcuni minuti di confusione sul palco, tra attori increduli e organizzatori piuttosto allarmati, il premio venne assegnato correttamente a Moonlight.

Per la prima volta dal 1961, il tappeto della cerimonia degli Oscar non sarà rosso

Per la prima volta dal 1961, il tappeto della cerimonia degli Oscar non sarà rosso

Per la prima volta dal 1961, il tappeto su cui camminano al loro arrivo gli ospiti della cerimonia degli Oscar non sarà rosso, ma color “champagne”, un tono chiaro sul beige.
Il tappeto sarà inoltre coperto da una tettoia: in parte per proteggere gli ospiti dall’eventuale brutto tempo, in parte per trasformarlo almeno in apparenza in un evento serale: lo ha spiegato Lisa Love, giornalista della rivista Vogue, una dei due consulenti che hanno proposto il nuovo colore. La cerimonia, infatti, normalmente comincia attorno alle 15.
Il conduttore Jimmy Kimmel, che presenterà la serata, ha commentato: «Penso che la scelta di mettere un tappeto color champagne invece di uno rosso mostri quanto siamo convinti del fatto che non ci saranno spargimenti di sangue».

(AP Photo/Chris Pizzello)

(AP Photo/Chris Pizzello)

(AP Photo/Chris Pizzello)

La storica vittoria dell’Italia contro Cuba ai Mondiali di baseball

La storica vittoria dell'Italia contro Cuba ai Mondiali di baseball

Giovedì la Nazionale italiana di baseball ha battuto Cuba al suo esordio nel World Baseball Classic, i Mondiali del baseball che si stanno disputando in questi giorni tra Stati Uniti, Giappone e Taiwan. Cuba ha una grandissima tradizione nel baseball: è il suo sport nazionale e tanti suoi giocatori giocano stabilmente nelle squadre nordamericane di Major League, il campionato di riferimento per il baseball. L’Italia non aveva mai affrontato Cuba ai Mondiali, che si disputano ogni quattro anni dal 2006, e in 54 precedenti aveva vinto soltanto due volte. Mercoledì a Taiwan è riuscita a vincere 6-3 agli extra inning, cioè ai tempi supplementari.

In questa edizione del World Baseball Classic, Cuba si è presentata per la prima volta con una selezione di giocatori formata anche da chi anni fa scappò dall’isola per andare a giocare negli Stati Uniti: fino a poco tempo fa nessuno di loro poteva rappresentare il proprio paese nelle competizioni internazionali.

Cuba era quindi ritenuta l’avversaria più forte nel girone dell’Italia, la cui Nazionale è allenata da Mike Piazza, famoso ex giocatore dei New York Mets e per un breve periodo proprietario della squadra di calcio della Reggiana. La squadra è formata quasi interamente da giocatori italoamericani, alcuni dei quali provenienti dalla Major League, come Vinnie Pasquantino, Nicky Lopez e Andre Pallante.

Dopo la vittoria di giovedì, l’Italia può puntare alla qualificazione da prima classificata del suo girone ai quarti di finale, che si disputeranno a Tokyo. Venerdì giocherà all’ora di pranzo contro Taiwan, poi sabato contro Panama e infine domenica contro i Paesi Bassi.

– Leggi anche: Il curioso caso dei due Brady Feigl

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