Parlare con i limoni

Avevo una radicata insofferenza per i pacifisti sciocchi a gettone, quelli che sacrificano persone e popoli al proprio vezzo di dirsi pacifisti, e che hanno come argomenti stupidaggini illogiche e vuote come “senza se e senza ma” o quella recente dello “stato sovrano” (bella anche l’inversione con cui usano terminologie che un attimo prima contestavano). Poi quell’insofferenza si è tramutata in indifferenza, per noia.

Devo però suggerire a Daniel Cohn-Bendit e ad altre sagge persone che in questi giorni hanno ritenuto di contestare ancora quei comportamenti accusando i suddetti pseudopacifisti di “non avere manifestato quando Gheddafi bombardava i libici”, che l’obiezione è retoricamente efficace ma piuttosto fragile. Le manifestazioni si fanno anche sulla misura della loro efficacia, e storicamente si è sempre manifestato contro i soprusi che si vedevano più vicini o compiuti in nome di principi condivisi. Non scendiamo in piazza contro gli ultras delle curve, ma se la polizia spara contro gli ultras delle curve forse sì. Non ci aspettiamo che uno squilibrato tiranno come Gheddafi ascolti le nostre richieste di rinsavire, ma chiediamo all’ONU di prenderlo per un orecchio.
Niente di strano che chi abbia radicati dubbi contro questo modo di affrontare il problema Libia decida quindi solo oggi di protestare pubblicamente mentre ieri si limitava a parlarne preoccupato con i suoi amici.

Poi non c’è dubbio che tra i manifestanti ci siano molti che invece ieri non erano preoccupati per nulla, e anche che  dentro molte posizioni di questi giorni – soprattutto quelle che si mostrano più solide – ci siano capricci e faziosità (e l’amicizia tra Berlusconi e Gheddafi ha probabilmente sciolto molte riserve sui bombardamenti a sinistra). Ma con chi ha poveri e pregiudiziali argomenti o non si discute, per sfinimento, o se ne oppongono di buoni e non sbrigativi.


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Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).