La motivazione sembra chiara

I giornali pubblicano cose false e non verificate con grande frequenza, si sa. Quelli italiani in particolare. Nelle situazioni concitate, poi, la quantità di notizie inesatte che vengono precipitosamente date per certe cresce a dismisura. Ieri, sulla strage di Newtown, sono circolate molte informazioni – di cui sul Post abbiamo riferito indicandone la fragilità, le fonti, la necessità di conferme, il livello di attendibilità, l’eventuale dimostrata falsità – che si sono via via rivelate inesatte: dal fatto che gli autori fossero due, all’omonimo spacciato per l’assassino trovato dai media su Facebook, allo scambio tra fratelli, al numero dei morti, ad altre bizzarrie inventate solo dai siti italiani (“il killer ha ucciso genitori e fratello”), alla notizia che la madre fosse stata uccisa nella scuola dove insegnava. Anche quest’ultima notizia si è rivelata falsa nella notte. La madre è stata trovata morta a casa sua e non si è ancora capito che rapporto avesse con la scuola, se ne aveva uno.

It also remained unclear early Saturday whether Nancy Lanza, the shooter’s mother, was indeed a teacher at the school. Numerous reports on Friday, including those in the Washington Post, initially identified her as a kindergarten teacher there, but Newtown Schools superintendent Janet Robinson said there is no record that Nancy Lanza ever worked at the school, according to ABC News.

Le false notizie su Newtown
Le false notizie su Newtown
Le false notizie su Newtown
Le false notizie su Newtown
Le false notizie su Newtown
Le false notizie su Newtown

Ma c’è una cosa molto sciocca che non si dovrebbe mai fare e che supera in sciocchezza la frettolosa trascuratezza di dare per certe notizie non controllate o palesemente false. Ed è quella di pubblicare ipotesi di spiegazione e analisi di moventi e psicologie quando ancora non si sa niente. Non è “deontologicamente scorretto”: è proprio sciocco, e ha generato disastri in molte occasioni di storici fiaschi giornalistici. Auguro al Corriere e a Vittorino Andreoli che un colpo di fortuna benedica la loro sventatezza, e che questa ricostruzione non si allontani troppo dalla realtà.

Aggiornamento di domenica 16 dicembre, dal New York Times:

News reports on Friday suggested that Ms. Lanza had worked at the elementary school where the shooting occurred, but on Saturday the school superintendent said there was no evidence that she had ever worked there.


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Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).