Il parlamento brasiliano sta provando a ridurre la pena di Jair Bolsonaro
La Camera ha approvato una legge con cui passerebbe dagli attuali 27 anni di carcere a circa tre o quattro

La Camera dei deputati del Brasile ha approvato una proposta di legge che ridurrebbe molto la pena dell’ex presidente Jair Bolsonaro, condannato a più di 27 anni di carcere per aver tentato di organizzare un colpo di stato. La legge riduce le pene per vari reati, tra cui appunto quelli per cui sono stati condannati Bolsonaro e alcuni suoi sostenitori. Dovrà essere approvata anche dal Senato, probabilmente entro la fine dell’anno: se dovesse passare in via definitiva, la pena di Bolsonaro potrebbe essere ridotta a circa tre o quattro anni (in base alle decisioni del giudice su eventuali pene alternative).
Il disegno di legge era stato presentato dal deputato Paulinho da Força, del partito di centro Solidariedade: è stato approvato con 291 voti favorevoli e 148 contrari. È una mediazione a cui sono arrivati i partiti di estrema destra che sostengono Bolsonaro, e quelli di centro e centrodestra, che fanno parte del cosiddetto Centrão, blocco maggioritario alla Camera. I primi chiedevano di votare su un’amnistia, che avrebbe estinto la pena e condotto alla scarcerazione dell’ex presidente. Questa proposta però aveva incontrato molte resistenze, anche tra l’opinione pubblica, che secondo i sondaggi è in maggioranza contraria. I partiti di sinistra che sostengono il governo del presidente Luiz Inácio Lula da Silva hanno votato contro la riduzione della pena.
Bolsonaro è in carcere da fine novembre. È ancora molto influente nell’estrema destra brasiliana, che da qualche settimana sta discutendo di come sostituirlo. Pochi giorni fa, dal carcere Bolsonaro ha dato il suo appoggio al figlio Flávio come candidato della destra alle prossime elezioni presidenziali del 2026, nominandolo di fatto come suo successore. Flávio ha detto che rinuncerebbe a candidarsi solo se fosse concessa l’amnistia al padre, e se fosse permesso direttamente a Jair Bolsonaro di ricandidarsi. Al momento non sembra uno scenario probabile, almeno in tempi utili per le elezioni, dato che a Jair Bolsonaro è stato anche impedito di candidarsi fino al 2030. Il Partito Liberale ha però dichiarato che intende riproporre la questione dell’amnistia per Bolsonaro in parlamento l’anno prossimo.
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La votazione sulla legge per ridurre le pene si è tenuta mercoledì mattina, poche ore dopo un’altra sessione particolarmente concitata. Martedì sera il deputato Glauber Braga, del partito Socialista, ha occupato il posto del presidente della Camera Hugo Motta in protesta contro la sua decisione di rimettere al voto del parlamento la rimozione di Braga dall’incarico: è stato allontanato con la forza. Nell’aprile del 2024 Braga aveva aggredito un attivista del Movimento Brasile Libero, un gruppo di estrema destra, dopo che questo gli aveva rivolto una serie di insulti: per quel gesto la Commissione etica aveva raccomandato la sua rimozione, che lui contesta sostenendo di essere vittima di persecuzione da parte dell’attivista.
Il voto sulla rimozione di Braga dovrebbe avvenire insieme a quello per la rimozione dall’incarico dei deputati Carla Zambelli e Alexandre Ramagem, entrambi del Partito Liberale di Bolsonaro e condannati per fatti relativi al tentato colpo di stato. Sia Zambelli che Ramagem si trovano però all’estero: la prima è in carcere in Italia in attesa di estradizione; il secondo è latitante negli Stati Uniti. Non è chiaro al momento quando avverrà la votazione.



