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  • Martedì 2 dicembre 2025

Il primo grande viaggio di papa Leone XIV, con le foto

In Turchia e Libano ha incontrato grandi folle e rappresentanti di altre religioni, visitato diversi luoghi di culto e quello del primo concilio cristiano

Papa Leone XIV indossa una stola durante la firma di una dichiarazione congiunta con il patriarca Bartolomeo I, Istanbul, Turchia, 29 novembre
(REUTERS/Dilara Senkaya)
Papa Leone XIV indossa una stola durante la firma di una dichiarazione congiunta con il patriarca Bartolomeo I, Istanbul, Turchia, 29 novembre (REUTERS/Dilara Senkaya)
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Martedì si è concluso il primo grande viaggio internazionale di papa Leone XIV: in sei giorni ha visitato la Turchia e il Libano, dove ha incontrato sia le comunità cattoliche locali sia esponenti delle altre religioni della zona, principalmente musulmani e cristiani ortodossi. Ha celebrato messe e visitato sia luoghi religiosi che civili, fra cui la Moschea Blu di Istanbul e il punto della gigantesca esplosione avvenuta nel 2020 al porto di Beirut, oltre a seminari e ospedali.

La scelta del Medio Oriente come prima destinazione è legata alla volontà di favorire la pace e la stabilità della regione tramite il dialogo fra le religioni. I primi mesi del papato di Leone sono stati caratterizzati da dichiarazioni caute e da un’attività piuttosto defilata (soprattutto se confrontate con quelle assai più vivaci del suo predecessore Francesco), e anche il suo primo viaggio ha confermato questa tendenza. Leone si è espresso sempre con parole misurate e scelte accuratamente: ha evitato di prendere posizioni nette sui molti problemi della regione, se non nel riaffermare il ruolo tradizionale di mediazione esercitato dal papato, nel richiamare i politici a mettersi al servizio della popolazione e più genericamente nell’invocare la pace.

Uno dei momenti più notati è stato quando ha affermato durante un’intervista in aereo che la soluzione dei due stati è «l’unica che può offrire una soluzione» al conflitto fra Israele e Palestina: subito dopo ha comunque attenuato la dichiarazione, ricordando l’opposizione del governo israeliano alla proposta (che prevede la creazione di uno stato palestinese) e riducendo il ruolo della Chiesa a quello di mediatrice.

In Libano, un paese profondamente diviso dalle differenze religiose, ha incontrato i rappresentanti delle principali confessioni, fra cui quella sciita e sunnita (i due principali rami dell’Islam), quella drusa e quella cattolica maronita (la più numerosa comunità cristiana nel paese), ed è stato spesso accompagnato da grandi folle. Non ha visitato però il sud del paese, cioè la parte colpita più duramente dagli attacchi israeliani del 2024 e dove la presenza del gruppo sciita Hezbollah è più forte.

Della possibilità che il suo primo viaggio avesse come destinazione la Turchia aveva parlato lui stesso pochi giorni dopo la sua elezione, per celebrare i 1700 anni passati dall’inizio del Concilio di Nicea, la prima importante riunione di tutti i vescovi della cristianità, nel 325. Durante il suo viaggio il papa si è effettivamente fermato anche a Iznik, la città turca che sorge sull’antica Nicea.