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  • Lunedì 24 novembre 2025

Intanto, e ancora, Messi e Ronaldo

I due calciatori che più hanno definito questo secolo continuano a segnare, far segnare (uno più dell'altro) e far parlare

(Yasser Bakhsh/Getty Images)
(Yasser Bakhsh/Getty Images)
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Cristiano Ronaldo e Lionel Messi hanno 40 e 38 anni: entrambi sono fuori dall’Europa dal 2023, hanno contratti pluriennali (in Arabia Saudita e negli Stati Uniti), puntano a giocare i Mondiali del 2026 (ma a ritirarsi più avanti). Ed entrambi domenica si sono fatti notare per quel che ancora sanno fare su un campo da calcio. Ronaldo ha segnato un gol in rovesciata che ha ricordato quello che segnò nel 2018 contro la Juventus, quando giocava nel Real Madrid. Messi ha fatto un gol e tre assist in una partita, avvicinando la sua squadra, l’Inter Miami, alla possibile vittoria dell’MLS, il campionato di calcio nordamericano, che finirà il 6 dicembre.

Intanto sia Ronaldo che Messi (lui più che altro di riflesso) sono finiti in mezzo a vicende ben più grandi del calcio, che riguardano loro ma anche i fatti e le relazioni tra i paesi in cui giocano e in cui hanno grandi interessi economici. Ronaldo è stato di recente ospite di Donald Trump alla Casa Bianca; Messi, di cui è noto il ruolo di testimonial dell’ente turistico saudita, è finito invece in un video dei Democratici.

Prima di proseguire, però, ecco la rovesciata di Ronaldo mostrata da molte inquadrature e segnata nel recupero, quando già la sua squadra, l’Al-Nassr, era in vantaggio per 3-1.

E i quattro gol con cui l’Inter Miami si è qualificata alle finali di Conference di MLS. Messi ha fatto di testa – una cosa abbastanza inconsueta per lui – il gol dell’1-0, e poi ha messo lo zampino (nello specifico quello sinistro) nei restanti gol facendo tre assist.

Come in altri campionati nordamericani le finali di Conference sono di fatto le semifinali. Si giocano su una sola partita e chi vince va in finale. Quella dell’Inter Miami sarà la finale di Eastern Conference e sarà il 29 novembre contro il New York City FC.

L’Inter Miami esiste dal 2020 e non era mai arrivata così avanti nei playoff. Prima di Messi era arrivata 27ima in classifica nella stagione regolare (la parte che precede i playoff). L’anno scorso era arrivata prima, venendo però eliminata al primo turno dei playoff. Quest’anno sta andando molto bene: nelle ultime due partite ha segnato 8 gol e ne ha subiti 0. Dall’inizio dei playoff l’Inter Miami ha segnato 12 gol: in ognuno Messi ha fatto il gol oppure l’assist.

E non è solo questione di gol e assist: Javier Mascherano, ex compagno di squadra di Messi e ora allenatore dell’Inter Miami (una squadra zeppa di amici ed ex compagni di Messi), ha detto di lui: «Guida la squadra in difesa con il suo pressing alto». In realtà non è che Messi corra tantissimo, specie quando c’è da recuperare il pallone dai piedi degli avversari, è però vero che – come si vede anche nel penultimo dei gol qui sopra – sta dimostrando grande determinazione e un rilevante spirito di squadra.

Soprattutto, come sempre, quel che stupisce di Messi – seppur in un campionato dai ritmi più blandi e di livello più basso rispetto ai principali d’Europa – sono la sua precisione e la sua visione di gioco, quella che The Athletic ha definito «la sua abilità preternaturale di trovare spazi in cui far andare il pallone». Nelle ultime sette partite della sua squadra, Messi ha fatto 11 gol e 11 assist, in media uno ogni 28,6 minuti.

C’è poi il 40enne Ronaldo, il cui Al-Nassr è al primo posto in Saudi Pro League, che funziona come la Serie A italiana (cioè senza playoff). Dopo nove giornate l’Al-Nassr è a punteggio pieno, con 30 gol segnati e 5 subiti. Di quei 30 gol, 10 li ha segnati Ronaldo e altri 11 Joao Felix, suo connazionale ed ex giocatore di Atletico Madrid, Benfica, Chelsea e Milan.

Cristiano Ronaldo il 23 novembre a Riyad, Arabia Saudita (Abdullah Ahmed/Getty Images)

Anche in Arabia Saudita, Ronaldo è sempre Ronaldo: si arrabbia con i compagni se non gli passano la palla, protesta con gli arbitri se non fischiano un fallo e festeggia con grande entusiasmo e non poca scenografia ogni suo gol al grido «siuuum!».

Certo, l’Al Khaleej (la squadra a cui Ronaldo ha segnato su rovesciata) non è la Juventus e Moris, il portiere lussemburghese della squadra, non è Gigi Buffon, a cui Ronaldo segnò su rovesciata nel 2018. Ma il gol – seppur fatto nel recupero e vittoria ormai acquisita – è oggettivamente notevole, oltre che per molti versi simile a quello segnato alla Juventus, in quel caso un gol determinante nei quarti di finale di Champions League.

Quello contro l’Al Khaleej è stato il gol numero 954 segnato da Ronaldo: contando che tra squadra di club e nazionale continua a segnarne 40-50 a stagione, non è impossibile che arrivi a 1000, uno dei suoi obiettivi dichiarati. L’altro, più grosso e ambizioso, è vincere i Mondiali con il Portogallo, cosa che Messi è riuscito a fare nel 2022 con l’Argentina (una squadra ben più forte); con il Portogallo Ronaldo ha vinto gli Europei nel 2016 e poi due Nations League, un torneo meno prestigioso.

Di recente, insieme con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (da lui definito il suo «boss»), Ronaldo è stato ospite alla Casa Bianca e ha parlato con Trump.

Una delle conseguenze è che, sebbene in tutti questi anni Messi sia ben attento a evitare ogni tipo di posizionamento politico esplicito (in Argentina, in Spagna o nel mondo) il Partito Democratico statunitense ha provato a rispondere alla vicinanza tra Trump e Ronaldo, con un video riguardante Messi.

Sono temi che torneranno senz’altro nei prossimi mesi, visto che insieme con Canada e Messico gli Stati Uniti ospiteranno i Mondiali, e visto quanto e come Gianni Infantino, presidente della FIFA, è sempre più vicino a Trump.

E come ogni volta che dal 2023 si parla di Ronaldo e Messi, anche dopo i loro recenti gol (e assist) si è riparlato del valore dei due campionati in cui giocano. In genere – anche sulla base di dati approfonditi – si considera la MLS un campionato migliore rispetto alla Saudi Pro League, sebbene entrambe lontani dai migliori tornei d’Europa. Secondo i dati della società di analisi Opta, l’MLS è il 12esimo campionato al mondo e la Saudi Pro League il 29esimo, peggiore per ora pure rispetto alla Serie B italiana.

Visto il loro valore e il loro peso nella storia del calcio e nelle rispettive nazionali, è praticamente impossibile pensare che Messi e Ronaldo non vengano convocati per i Mondiali, che per entrambi sarebbero i sesti. Nell’ultimo paio d’anni, Messi è quello che tra i due è sembrato più utile alla nazionale in cui gioca. Ronaldo, peraltro, è stato espulso durante l’ultima partita con il Portogallo, e potrebbe quindi saltare l’inizio dei Mondiali. Entrambi hanno al momento contratti fino a oltre i Mondiali: Ronaldo fino al 2027 e Messi fino al 2028. Intanto, entrambi ancora devono vincere il loro primo campionato fuori dall’Europa.

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