In Ucraina c’è un grosso scandalo di corruzione
Coinvolge ex ministri e persone vicine al presidente Zelensky, accusate anche di riciclaggio

In Ucraina una grossa inchiesta anticorruzione ha coinvolto anche persone vicine al presidente Volodymyr Zelensky, fra cui un suo stretto collaboratore, un ministro e un ex ministro che ha ancora un importante ruolo da funzionario. In tutto otto persone sono state accusate di corruzione e abuso d’ufficio: secondo le indagini gestivano o partecipavano a uno schema che prevedeva di chiedere una tangente tra il 10 e il 15 per cento ai fornitori dell’Energoatom, l’azienda statale dell’energia nucleare. Il Kyiv Independent l’ha definito uno dei più gravi scandali politici avvenuti in Ucraina.
Delle persone indagate cinque sono state arrestate, due hanno lasciato l’Ucraina prima delle perquisizioni, una non si sa dove sia. Tra le persone all’estero c’è il presunto capo del sistema corruttivo: Timur Mindich, che è un imprenditore vicino a Zelensky e il cofondatore della Kvartal 95, la società di produzioni televisive del presidente (l’altra persona fuggita è Mykhailo Tsukerman, un imprenditore).

(Tomas Stevens/ABACAPRESS.COM)
Tra le persone coinvolte, su cui Mindich avrebbe fatto pressioni, ci sono l’ex vice primo ministro Oleksiy Chernyshov, accusato di aver ricevuto 100mila euro; l’ex ministro dell’Energia Herman Halushchenko (lo è stato fino a luglio, poi era stato nominato ministro della Giustizia ma mercoledì è stato sospeso dall’incarico) e l’ex ministro della Difesa Rustem Umerov, poi nominato al Consiglio di sicurezza nazionale. Non si sa dove sia Chernyshov.
L’operazione si chiamava “Midas” ed è stata condotta dalle due principali agenzie anticorruzione del paese, Nabu e Sapo. Sono le stesse di cui a luglio il governo provò a ridurre l’autonomia con una proposta di legge presentata da Zelensky, ma poi ritirata dopo grosse proteste. Secondo fonti del Kyiv Independent, quel tentativo era stato un modo di provare a proteggere dalle indagini Mindich, che aveva accumulato influenza sul governo ucraino.

L’allora ministro dell’Energia Herman Halushchenko insieme a Friedrich Merz nel 2024 (Michael Kappeler/dpa)
Secondo l’inchiesta erano due funzionari a chiedere le tangenti, su indicazione di Mindich: Ihor Myroniuk, consigliere di Halushchenko quand’era ministro dell’Energia, e Dmytro Basov, ex dirigente del dipartimento di sicurezza dell’Energoatom.
Lo schema prevedeva di ricattare i fornitori, minacciando di escludere o penalizzare quelli che si rifiutavano di pagare. Secondo le indagini, con questo meccanismo sono state riciclate decine di milioni di dollari (Energoatom ha un fatturato annuale di 4 miliardi di dollari). La prima ministra ucraina, Yulia Svyrydenko, ha detto che il governo ha sciolto il consiglio di supervisione dell’azienda statale e che condurrà un’indagine interna, collaborando con le agenzie anticorruzione.
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