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  • Giovedì 23 ottobre 2025

Le proteste a Dublino attorno a un hotel per richiedenti asilo

Vanno avanti da tre giorni e sono iniziate perché nell'edificio c'è un uomo indagato per violenza sessuale su una bambina

Alcuni manifestanti con la bandiera irlandese durante la protesta del 21 ottobre 2025 (Natalia Campos/Getty Images)
Alcuni manifestanti con la bandiera irlandese durante la protesta del 21 ottobre 2025 (Natalia Campos/Getty Images)
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Da tre giorni a Saggart, nella periferia sud-ovest di Dublino, ci sono proteste e scontri vicino a un hotel che ospita richiedenti asilo: mercoledì sera sono state arrestate 23 persone e due agenti di polizia sono stati portati in ospedale. Le proteste sono cominciate dopo la diffusione della notizia che nell’hotel vive un uomo di 26 anni indagato per violenza sessuale su una bambina di 10. Sono state organizzate online e alimentate da slogan contro l’immigrazione e contro la crisi abitativa, che i manifestanti sostengono essere causata anche dall’arrivo in Irlanda di persone migranti.

Una prima protesta pacifica si era svolta lunedì sera, il giorno in cui l’uomo era stato arrestato. Martedì, durante una seconda manifestazione con circa 2mila persone, erano stati schierati 300 agenti, contro cui i manifestanti avevano lanciato sassi, bottiglie, mattoni e fuochi d’artificio. La polizia aveva arrestato sette persone. Mercoledì sera poi ci sono stati gli scontri più gravi.

In questi giorni si sta chiudendo anche la campagna per le elezioni presidenziali di venerdì 24 ottobre in cui ci sono due candidate: l’ex ministra Heather Humphreys del partito di centrodestra Fine Gael, e l’indipendente Catherine Connolly sostenuta dai partiti di sinistra, incluso Sinn Féin, il principale dell’opposizione e nazionalista. Nessuna delle due ha posizioni forti anti-immigrazione, e anche Humphreys, che ha detto più volte che le persone a cui è negata la richiesta d’asilo dovrebbero essere rimpatriate, sostiene che l’Irlanda abbia bisogno di persone immigrate da impiegare in settori in cui c’è carenza di forza lavoro. Durante l’ultimo dibattito televisivo entrambe hanno condannato le proteste a Saggart.

L’intensità degli scontri di questi giorni rimane comunque inferiore a quella delle rivolte anti-immigrazione che si svolsero a Dublino nel 2023. Allora iniziarono dopo l’accoltellamento di quattro persone, fra cui tre bambini, che movimenti e attivisti di estrema destra avevano subito attribuito a una persona straniera (in seguito identificata dalle autorità giudiziarie come Riad Bouchaker, di origine algerina). Al tempo le proteste non si concentrarono in un solo posto, ma avvennero in diversi punti della città e per questo furono più difficili da controllare.

A giugno del 2025 per motivi simili c’erano state rivolte anche in Irlanda del Nord (che fa parte del Regno Unito), nella cittadina di Ballymena e un mese fa a Londra più di 100mila persone hanno partecipato a una manifestazione contro l’immigrazione.