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  • Martedì 21 ottobre 2025

Sanae Takaichi è la nuova prima ministra del Giappone

Ha posizioni molto conservatrici ed è la prima donna a capo del governo nella storia del paese

Sanae Takaichi, eletta prima ministra del Giappone (AP Photo/Eugene Hoshiko)
Sanae Takaichi, eletta prima ministra del Giappone (AP Photo/Eugene Hoshiko)
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Il parlamento giapponese ha eletto Sanae Takaichi prima ministra del paese: è la prima donna nella storia del Giappone a capo del governo. Takaichi, che ha 64 anni, è la leader del Partito Liberal Democratico (PLD), di posizioni conservatrici e che governa quasi ininterrottamente da settant’anni. La sua elezione era diventata possibile solo negli ultimi giorni, grazie a un accordo tra il suo partito e il Partito dell’Innovazione (JIP, o Ishin in giapponese), un piccolo partito di centrodestra.

Alle elezioni di ottobre del 2024 la coalizione di governo, formata dal PLD e da Komeito (un piccolo partito centrista e conservatore), aveva perso la maggioranza alla Camera, che deteneva ininterrottamente dal 2012. Lo scorso luglio il governo aveva perso la maggioranza anche al Senato, e a settembre il primo ministro Shigeru Ishiba aveva detto di volersi dimettere, prendendosi le responsabilità dei pessimi risultati elettorali.

Al posto di Ishiba alla guida del PLD era stata nominata Takaichi, che negli ultimi vent’anni aveva ricoperto vari incarichi di governo e si era candidata altre due volte alla guida del partito. Takaichi ha posizioni molto conservatrici e aggressive, soprattutto in politica estera: fra le altre cose è contraria ai matrimoni omosessuali e alla possibilità che le coppie sposate mantengano due cognomi diversi; vuole emendare la Costituzione per dare un ruolo più ampio ai militari e allearsi con Taiwan, l’isola di fatto indipendente ma rivendicata dalla Cina. Ha detto spesso di ispirarsi all’ex prima ministra britannica Margaret Thatcher. Nel partito appartiene alla corrente dell’ex primo ministro Shinzo Abe, ossia quella più radicale e conservatrice.

Pochi giorni dopo l’elezione di Takaichi a capo del PLD, Komeito era uscito dalla coalizione di governo. Era stato un altro momento importante, dato che i due partiti erano alleati da 26 anni, di cui quasi 23 passati al governo. Il leader di Komeito aveva giustificato la decisione dicendo che il PLD si era rifiutato di sostenere una sua proposta di legge che avrebbe limitato le donazioni da parte delle aziende ai partiti e vietato quelle ai singoli politici. È possibile però che abbiano contribuito le posizioni molto conservatrici di Takaichi, distanti da quelle centriste di Komeito. Con la fine dell’alleanza con Komeito, il PLD ha dovuto cercare un nuovo alleato per avere la maggioranza in parlamento, e ha trovato l’accordo con Ishin.